L’Italia chiede all’Europa di estendere il tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina

C’è preoccupazione da parte delle autorità sanitarie mondiali per la situazione dei contagi da Covid in Cina: secondo quelli elaborati dagli istituti occidentali di analisi sanitaria, come la britannica Airfinity, quasi un cinese su cinque risulterebbe positivo, le terapie intensive sarebbero sature di pazienti e il numero dei morti avrebbe superato i cinquemila al giorno.

L’italia ha deciso di imporre nuove restrizioni, obbligando tutti coloro che arrivano dalla Cina con volo diretto a sottoporsi a un tampone per rilevare eventuali positivi. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha dichiarato: «Ho disposto, con ordinanza, tamponi antigienici Covid obbligatori per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia. La misura si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana.» Inoltre Schillaci ritiene che i vaccini cinesi siano «poco efficaci».

Invece la Premier Giorgia Meloni ha voluto sottolineare: «Per quanto accaduto in Cina ci siamo mossi immediatamente: abbiamo disposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina, ma è efficace se viene presa da tutta l’Ue. Per cui abbiamo scritto a Bruxelles e ci aspettiamo che l’Ue voglia operare in questo senso. Abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è coperto dai vaccini o no».

Anche gli Stati Uniti si apprestano a introdurre restrizioni a quanti sbarcano dalla Cina: a tutti i viaggiatori verrà chiesto di esibire un test negativo effettuato non più di 48 ore prima della partenza. La misura scatterà dal 5 gennaio – fa sapere Washington – perché Pechino non condivide sufficienti informazioni sull’andamento della pandemia.

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