Zaki torna in Italia da uomo libero. Il governo Meloni festeggia, la sinistra rosica sulle sue bugie

«Se dovesse vedere la prevalenza della destra populista e nazionalista, condannerebbe l’Italia all’isolamento internazionale e alla marginalità in Europa». La frase, testuale, è parte di un articolo (leggetelo qui) scritto da Piero Fassino, autorevole esponente della sinistra nel luglio 2022, in piena campagna elettorale pre-politiche. E non pensate si tratti di una posizione unica. Tutta la sinistra, da Renzi a Fratoianni, passarono settimane e settimane a raccontarci questa favola: la Meloni a Palazzo Chigi sarebbe stata isolata e con lei tutto il Paese… Fate pure una ricerca su internet, troverete centinaia di dichiarazioni identiche a questa.

Poi ci sono i fatti.

Se c’è una cosa sul governo attuale su cui nessuno discute è proprio la sua forza in politica estera; Giorgia Meloni ci ha riportato al centro del mondo diplomatico internazionale, si tratti di Nato, Europa, G7 l’Italia con lei ha fatto tutt’altro che brutte figure. E non si tratta di un’opinione di parte, piuttosto di quanto vanno raccontando gli stessi principali leader politici internazionali, da Ursula Von der Leyen a Biden, da Macron a Stoltenberg.

Ci sono poi i fatti. Ieri il presidente egiziano Al Sisi ha concesso la grazia a Patrick Zaki, lo studente dell’università di Bologna arrestato il 25 febbraio 2020. Da quel giorno il Governo, la Farnesina e non solo, le hanno provate tutto, pur di chiarire la situazione e liberare il ragazzo. Ci lavorò per primo il governo Conte bis, quello giallo rosso, con Luigi Di Maio Ministro degli Esteri ed il leader grillino a Palazzo Chigi. Nulla da fare. Incontri, contatti non portarono a nulla.

Come nulla di fatto ebbero i tentativi del governo Draghi, che aveva sempre di Maio alla Farnesina. Nulla. Zaki rimaneva in carcere tra un’udienza e latra, tra un rinvio ed un bugia delle autorità egiziane.

Il dossier è ovviamente rimasto sul tavolo del governo Meloni e la premier, con Tajani neo ministro degli Esteri, hanno ripreso il lavoro sospeso in campagna elettorale. Risultato? Oggi Zaki, seppur condannato, tornerà in Italia, tornerà ad essere un uomo libero.

Ecco, è proprio difficile, se non impossibile, non dare i meriti della grazia ai buoni rapporti tra Italia ed Egitto, tra i due premier; non si può non dire che Giorgia Meloni sia riuscita dove chi la precedeva non ce l’ha fatta.

E così non si può che sorridere di fronte alle dichiarazioni di Fassino e degli altri leader di sinistra di un anno fa. Di una cosa siamo certi. In realtà non ci credevano nemmeno loro; era bugie da campagna elettorale, erano spauracchi da lanciare assieme allo spread che sarebbe arrivato alle stelle (ed invece è calato), all’economia che sarebbe affondata (ed invece cresce più di quella di Francia e Germania), al ritorno del fascismo (qui siamo alle favole proprio…).

Il silenzio di oggi, mentre Zaki torna a casa ed il Governo si prende i giusti meriti per la soluzione del caso, è la miglior ammissione di colpa possibile

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