Quanto costa una ricarica per auto elettrica in Europa? Paese che vai, cifra che spendi

Certo che l’auto elettrica è per ricchi, come ha recentemente detto il capo di Renault Luca De Meo, ma non nel soltanto nel senso finanziario, anche nello stile di vita. Se vivete in una villa, o comunque in una casa indipendente, installare una stazione di ricarica sarà infinitamente più facile per voi rispetto a hi vive in un condominio, anche se dotato di garage.

Se poi si guarda ai costi dell’energia elettrica, l’Europa è un guazzabuglio di norme e di prezzi differenti e l’Italia è al quarto posto nella classifica dei paesi più costosi in quanto a chilowatt. Lo dice un sito internet irlandese, Switcher.ie i cui redattori hanno messo a confronto le offerte disponibili nelle varie nazioni. Tenendo conto dei costi dell’elettricità domestica riportati nelle tabelle Eurostat disponibili (giugno 2023) valutando il costo medio di ricarica delle 50 auto più vendute in Europa nel 2022 secondo JATO.com. L’energia alla spina più conveniente è in Kosovo, dove quanto serve per fare cento chilometri a batteria si spendono 3,92 euro, mentre la nazione più cara è la Danimarca, con oltre 7 euro per la medesima distanza e a parità di automobile.

L’Italia è al quarto posto con 6,53 euro per 100 km, con un aumento medio del 18% accusato durante l’anno 2022. A fare la differenza è ovviamente come l’energia viene prodotta e distribuita, nonché dalla tassazione applicata per i diversi scopi dell’utilizzo, ma anche dal prezzo del gas, e questo la dice lunga su quanto siano effettivamente ecologiche le auto a batteria.

Il gas, peraltro, è soggetto alle situazioni geopolitiche, al mix energetico che ogni nazione compone con le fonti rinnovabili, le imposte e i sussidi, il prezzo d’importazione e l’applicazione delle politiche ambientali. Ecco, allora, che prima di imporre le Bev sarebbe stato opportuno allineare le politiche energetiche europee fino a ottenere una distribuzione riservata alla rete di ricarica, con costi dedicati e calcolati con parametri differenti.

I più vicini d’attività di coltivazione ricorderanno il prezzo del “carburante agricolo”, molto più economico di quello venduto nei distributori, ma anch’esso recentemente afflitto da un aumento di almeno venti centesimi. Insomma, proprio come per la moneta unica, si è voluto fare un salto nel vuoto prima di capire dove avremmo finito per appoggiare i piedi. E invece stiamo cadendo di faccia.

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