Prigozhin, dopo la bomba spunta l’ipotesi missile

Spuntano nuove ipotesi sulle cause della morte del fondatore della compagnia Wagner, Yevgeny Prigozhin. Ad abbattere il suo Legacy 600 potrebbe essere stato un missile. A sostenere l’ipotesi èil consulente per la sicurezza aerea Eric Schouten di Dyami Strategic Security Services (un’azienda di servizi di intelligence dedicato alla sicurezza), il quale ha affermato che la sua squadra di tecnici ha terminato le analisi su quanto accaduto al birettore che il 23 agosto scorso trasportava il “cuoco di Putin” insieme con altre nove persone.

La tesi sarebbe suffragata dalle osservazioni sui resti della nacelle (cappottatura) del motore destro, ovvero tracce compatibili con l’esplosione ravvicinata di una testa di guerra a frammentazione e la mancanza di strutture ripiegate verso l’esterno. Secondo la ricostruzione l’improvvisa perdita della spinta e di parte della massa del motore avrebbe causato una rotazione improvvisa avvenuta con un’accelerazione tale, ben oltre i limiti strutturali, da sradicare l’ala destra dalla radice. Un elemento ritrovato infatti più lontano dal relitto.

Il governo di Vladimir Putin ha sempre negato ogni responsabilità sull’uccisione di Prigozhin, ma è un fatto che al Comitato aeronautico interstatale russo è stato chiesto di non indagare sul presunto incidente, come normalmente sarebbe il caso secondo i protocolli definiti dall’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao), coinvolgendo anche il costruttore dell’aeroplano, in questo caso la brasiliana Embraer. Invece, il comitato investigativo russo avrebbe avviato quella che è stata definita un’indagine penale. Schouten, ex ufficiale dell’intelligence olandese, ha spiegato che una bomba esplosa a bordo non avrebbe creato i danni che si sono potuti vedere nei filmati apparsi sul web, con l’aeromobile che precipita quasi intero, un’idea che sarebbe dimostrata dalle ampie parti di fusoliera ritrovate quasi intatte tra i rottami sul luogo dell’incidente, una località tra Mosca e San Pietroburgo.

C’è poi il fatto che diversi sensori classificati che controllano l’area dell’incidente avrebbero rilevato il lancio di un missile terra-aria. Tali dotazioni sono presenti nell’area come deterrente per la difesa di Mosca da minacce provenienti da nord. Ma se di missile si è trattato, ora servirebbe capire di quale tipo e soprattutto di quale arsenale. L’aeroplano stava infatti volando a una quota e a una velocità inferiori alle sue reali capacità, dunque costituiva un potenziale bersaglio per quasi tutti i tipi di ordigni antiaerei.

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