Previsioni sbagliate, problemi di organico. I mali della Polizia negli incidenti tra tifosi sull’A1

Non si spengono le polemiche per quanto accaduto sulla A1, con la guerra tra ultras di Rome a Nepoli, nel bel mezzo del traffico. Scene di guerriglia urbana che hanno messo in difficoltà le forze dell’ordine causando danni e disagi alla circolazione. Tutto è iniziato dopo le 13,30 quando 350 tifosi del Napoli si sono fermati all’autogrill di Badia del Pino ed hanno iniziato un fitto lancio di oggetti verso le autovetture, scontrandosi con i tifosi giallorossi. Il bilancio è un romanista ferito con un’arma da taglio e115 ultras della Roma e 80 del Napoli identificati dalla polizia.

L’acredine tra le due tifoserie non si è mai placata da quando è stato identificato e condannato Daniele De Santis, ex ultrà della Roma, per l’omicidio di Ciro Esposito avvenuto nei pressi dello stadio Olimpico il 3 maggio 2014. L’autogrill in cui si sono consumati gli incidenti è lo stesso in cui è stato ucciso il tifoso della Lazio Gabriele Sandri nel 2007.

Com’è stato possibile? C’è chi sostiene che la Questura abbia commesso degli errori…

«Non ci sono stati errori nella gestione dell’ordine pubblico, i poliziotti intervenuti sono stati bravissimi nonostante non fossero abbastanza per contrastare la violenza di centinaia di tifosi» commenta Felice Roma segretario generale del Siulp

Non sapevate che sarebbero arrivati così numerosi?

«La Digos ha avvisato che sarebbe arrivata la tifoseria nell’autogrill dove era morto Sandri ma non erano previsti tutti quei tifosi perché dalle attività info investigative non è stato possibile prevederlo. Il motivo è che invece di affittare i pullman che potevano dare un’idea di quanti fossero questi ultras sono venuti a bordo di minivan da 8-9 passeggeri rendendosi di fatto non conteggiabili e la questura di Arezzo prevedendo un numeri di tifosi più basso ha mandato un numero di agenti più scarso del necessario…»

Da cosa nascono queste errate valutazioni?

«Vede come già le ho detto nei prossimi 7 anni andranno in pensione 40mila poliziotti. Tra questi ci sono soprattutto quelli che ricoprono i ruoli chiave nella Digos, all’antiterrorismo e nella lotta contro la criminalità organizzata e di cui già da ora siamo in forte carenza».

Le forze dell’ordine come cercano di fermare le frange violente degli stadi?

«Nel 2007 con la violenza negli stadi eravamo arrivati ad avere 1000 feriti all’anno che ci costavano in termini di prevenzione e contrasto anche oltre 168mila euro per indennità, ordine pubblico e trasferte. Dopo l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti la politica è intervenuta per arginare le frange violente degli stadi con il Daspo e la tessera del tifoso, che ci ha permesso grazie al biglietto nominativo l’identificazione precisa del gruppo tifoso. Cosi si è instaurato un patto in base al quale il tifoso non era più un estraneo in un’arena dove sfogarsi ma un luogo dove dare supporto ai propri beniamini. Poi durante la pandemia furono sollevate delle perplessità sulla tessera che ledeva i diritti del tifoso e cosi le società hanno un po’ abbandonato quest’idea. Anche il daspo è stato attaccato sotto il profilo giuridico quando andrebbe dato a vita in casi come questi. Inoltre aggiunga che per reati del genere non è prevista una sanzione efficace e immediata. La Cartabia infatti ha depenalizzato tutti i reati di allarme sociale. Ad esempio con un furto senza querela non si può più agire e così le istituzioni sono in forte debito di credibilità, perche tutti fanno quello che vogliono restando impuniti».

Dura anche la condanna del sindacato di polizia Coisp

«I gravissimi scontri avvenuti ieri sull’A1 confermano che questi criminali travestiti da tifosi rappresentano un rischio grave e concreto per i cittadini e per le Forza dell’Ordine. I poliziotti intervenuti ieri con professionalità e sangue freddo, a Badia al Pino sono stati costretti a intervenire nelle corsie autostradali aperte alla circolazione e a fare i conti con persone armate di tutto punto, con bastoni e bombe carta, nonché abbigliate in modo da rendere difficile la loro identificazione» spiega il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese

Cosa chiedete al Governo?

«Per questo motivo chiediamo al ministro dell’Interno Piantedosi di valutare la sospensione delle trasferte fino alla fine del campionato per le tifoserie che si macchiano di episodi di violenza. E per coloro che saranno identificati quali autori degli scontri di ieri, auspichiamo l’applicazione del Daspo a vita. Di fronte a vicende del genere, infatti, l’unica via da applicare è quella dell’assoluta severità»

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