Meloni: «Serve un nuovo patto di stabilità, che guardi alla crescita»

C’era attesa per l’intervento del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio Europeo. Parole che hanno toccato i temi in agenda: migranti, Ucraina, patto di stabilità

Ucraina

L’Italia resterà al fianco di Kiev finché ce ne sarà bisogno e con ogni mezzo necessario. «Dire che stiamo spendendo dei soldi che potrebbero finire agli italiani per armare Kiev è una bugia. Stiamo fornendo materiale che già avevamo a disposizione. I racconti dell’opposizione sono menzogne»

«Questo governo è abituato a difendere l’interesse nazionale: non abbiamo mai fatto mistero di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come hanno fatto i governi precedenti, magari di soppiatto, senza metterci la faccia. Noi la faccia ce la mettiamo convinti che rispettare gli impegni sia vitale per tutelare la sovranità nazionale. La libertà ha un prezzo: se non sei in grado di difenderti lo fanno altri ma lo faranno imponendo un prezzo”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. “Criticate ferocemente il governo, me, le scelte che facciamo, i provvedimenti, le nostre eventuali mancanze ma, vi prego, fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia, perché questo fa la differenza»

Migranti

“Lo voglio ribadire: prima di ogni ipotetico diritto a emigrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni hanno colpevolmente trascurato”. Lo ha detto la premier sottolineando che “all’indomani della disgrazia di Cutro ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue. Per ribadire che non possiamo attendere oltre. Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli. Le frontiere dell’Italia sono le frontiere dell’Europa”

Patto di Stabilità

«Serve un cambio di passo, di visione. Non è più tempo di ristrettezze. Bisogna ripensare alla filosofia dell’Europa che deve guardare alla crescita non più al controllo rigido dei conti».

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