Il tabloid Sun paga ‘somma enorme’, Hugh Grant chiude la causa

E’ stata chiusa con una transazione
extra giudiziale l’azione legale avviata da tempo nel Regno
Unito da Hugh Grant contro il Sun, accusato dal celebre attore –
come da altri vip in passato e nel presente – d’intrusioni e
intercettazioni illegali ripetute in violazione della privacy.
    La denuncia di Grant – da anni in polemica aperta con il
sensazionalismo e i metodi dei tabloid della stampa popolare
britannica – aveva preso di mira i vertici aziendali ed
editoriali di News Group Newspapers (Ngn), la società editrice
che edita il Sun e che appartiene alla famiglia Murdoch. E
faceva riferimento all’arruolamento d’investigatori privati
chiamati a spiare le vite private altrui per conto di
giornalisti della testate attraverso intercettazioni telefoniche
o addirittura cimici collocate in casa. Accuse che la difesa di
Ngn inizialmente aveva respinto, liquidando simili pratiche al
massimo come un retaggio di tempi passati (nel ricordo di un
precedente scandalo sfociato 13 anni fa in un clamoroso processo
nel Regno Unito e nella chiusura d’autorità di News of the
World, altra pubblicazione del gruppo Murdoch); ma su cui alla
fine ha preferito transare, dopo aver offerto a Grant “una somma
enorme” – stando a quanto dichiarato oggi dall’interessato – pur
di evitare un processo pubblico.
    Somma non rivelata nella sua entità esatta, che in
principio la star britannica e hollywoodiana non avrebbe “voluto
accettare”, come ha affermato. Salvo tuttavia ripensarci dopo
aver appreso dai suoi avvocati che le spese legali di un
processo in piena regola, fra ricorsi e appelli vari, gli
sarebbero potute costare “10 milioni di sterline”.
    Altre celebrità sono in causa con accuse simili nei
confronti sia del Sun, sia di ulteriori tabloid di spicco quali
il Daily Mail o il Daily Mirror. In primis il principe Harry,
secondogenito di re Carlo III e della defunta lady Diana, che ha
ottenuto alcune vittorie almeno parziali in tribunale (al pari
di sua moglie Meghan), ma ha insistito di recente di voler
andare avanti nella crociata legale fino in fondo nei casi
ancora aperti.
   

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