I segreti del polpo, serie che “insegna l’empatia”

(di Lucia Magi) Il 22 aprile, giornata
mondiale della Terra, arriva su Disney+ I segreti del polpo, un
nuovo capitolo della serie che il National Geographic dedica
all’osservazione a distanza ravvicinata di alcune specie
animali. Dopo aver prodotto i primi due documentari sulle balene
e sugli elefanti, è ancora il regista premio Oscar James
Cameron, ora impegnato con le riprese di Avatar 3 in Thailandia,
a portare sul piccolo schermo tre episodi che esplorano gli
incredibili poteri mimetici, l’intelligenza e la vita sociale di
queste creature marine. Con la voce narrante di Paul Rudd, la
camera scende negli abissi dell’oceano australiano con Alex
Schnell, biologa marina e comunicatrice scientifica, mentre
segue alcuni esemplari nella loro vita quotidiana sui fondali:
la caccia, le strategie per scampare ai predatori, il sonno e,
addirittura, l’amore.
    “È una serie stupenda”. La benedizione arriva dall’esperta di
polpi più famosa degli Stati Uniti, la naturalista e scrittrice
da milioni di copie Sy Montgomery. Il suo saggio “L’anima di un
polpo. Un viaggio sorprendente nelle meraviglie della
coscienza”, tradotto da Ricca Editore, è stato un caso
letterario, finalista per il National Book Award nel 2015 e tra
i primi bestseller segnalati dal New York Times. “Neppure nella
fantascienza esiste una creatura aliena più sorprendente e
strana. Un essere che può raggiungere i 40 kg di peso e
allungarsi fino a 2 metri e mezzo, ma che è in grado di far
passare il proprio corpo senza ossa attraverso un buco grande
quanto un’arancia”, spiega all’ANSA Montgomery, dalla sua casa
in New Hampshire.
    “Non potresti trovare un animale più diverso da noi –
continua -. L’ultimo antenato che abbiamo in comune risale a
mezzo miliardo di anni fa. Nonostante questo, il polpo è
curioso, sa godere della compagnia umana. Me ne sono accorta a
marzo del 2011, quando nell’Acquario del New England ho
incontrato per la prima volta Athena, un polpo del Pacifico
gigante. Mi ha fissata, poi si è colorata di rosso brillante, è
sgusciata dal suo rifugio e ha cominciato a tendere i tentacoli
fuori dalla vasca. Ho immerso le braccia nell’acqua salata e lei
mi ha coperto con le sue ventose, sentivo che mi faceva leggeri
succhiotti. Non stava cercando di farmi del male, mi voleva
conoscere, mentre mi fissava dritto negli occhi. Quando ho
accarezzato la sua testa come si farebbe con un cucciolo, lei è
diventata tutta bianca, il colore che la sua specie assume
quando si rilassa”.
    Un avvicinamento simile si ripete nella serie di Adam Geiger,
prodotta da National Geographic con Earthship, SeaLight Pictures
e Wildstar Films. “Anche a me è capitato che esemplari selvatici
si avvicinassero, poi si voltassero a guardarmi come invitandomi
a seguirli. Ma una delle scene che ho trovato più memorabili e
divertenti – dice l’autrice che dal 2011 non ha più smesso di
studiare (e frequentare) questo animale – è quando un polpo è
tormentato da un gambero, che lo punzecchia con uno sperone
della corazza. Il polpo è visibilmente infastidito e vuole
sottrarsi. Dopo un attimo, ha l’illuminazione: afferra una
conchiglia lì vicino e la usa come scudo. È geniale: davanti a
un problema, trova una soluzione”. Secondo la studiosa, questi
guizzi ci insegnano che “per quanto un polpo sia diverso da una
persona, ama la vita quanto noi amiamo la nostra. Non importa
quanto tu sia diverso da qualcuno, hai comunque da imparare e
puoi stringere un’amicizia. È il segreto dell’empatia”.
   

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