Artisti 7607 sfida Netflix, paghino attori adeguatamente

(ANSA) – ROMA, 25 MAR – “Abbiamo a cuore che gli artisti, gli
interpreti e gli esecutori italiani siano remunerati equamente,
in linea con la legge italiana. Abbiamo lavorato per trovare
soluzioni eque ed assicurarci che gli artisti italiani siano
remunerati adeguatamente, anche attraverso le organizzazioni che
li rappresentano. Da molti anni, abbiamo un accordo con Nuovo
Imaie, la collecting italiana che rappresenta la maggioranza
degli artisti interpreti ed esecutori. Abbiamo cercato di
trovare un accordo con Artisti 7607; tuttavia, Artisti 7607 non
ha fino ad oggi identificato le prestazioni degli artisti che
essi rappresentano nei film e nelle serie disponibili sul nostro
servizio, né pubblicato una tariffa per i servizi audiovisivi in
streaming”, è la posizione ufficiale di Netflix sull’azione di
Artisti 7607.
    La società di collecting fondata da Elio Germano, Neri Marcorè,
Claudio Santamaria, Michele Riondino, Alberto Molinari, Carmen
Giardina ha dato incarico ai propri legali di avviare un’azione
legale contro la nota piattaforma di streaming. Un articolo di
Repubblica oggi approfondisce la vicenda dando voce alla
presidente della collecting Cinzia Mascoli che ha spiegato come
l’azione contro Netflix è una conseguenza: “La piattaforma non
ha fornito dati completi e relativi allo sfruttamento di opere
audiovisive, alle visualizzazioni e ai ricavi conseguiti in
diverse annualità. Tutti elementi indispensabili per ottenere
una remunerazione adeguata e proporzionata per gli artisti. Ci
aspettiamo sostegno e vigilanza da parte delle istituzioni per
tutelare i nostri diritti. Le norme oggi ci sono, bisogna solo
farle rispettare”. Anche Paolo Calabresi, tra i soci fondatori
di Artisti 7607 e consigliere di Unita, un’altra associazione di
attrici e attori che tutela la dignità professionale dei propri
associati. “Siamo da tempo consapevoli di dovere contrastare lo
strapotere delle grandi piattaforme streaming per tutelare, nel
nostro settore, la dignità professionale e i diritti degli
artisti interpreti”. (ANSA).
   

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