domenica, 13 Ottobre 2024
Violenza sui medici, l’arresto in flagranza nel decreto legge approvato in Consiglio dei ministri
Arresto obbligatorio in flagranza per chi compie atti di violenza contro i sanitari o danneggia beni destinati all’assistenza, con la possibilità anche di arresto in flagranza differita laddove sia disponibile la documentazione, per esempio video, che attesti il reato; reclusione fino a cinque anni e multa fino a 10mila euro per chi danneggia beni all’interno di strutture sanitarie. Sono queste le principali misure contenute nello schema di decreto legge per contrastare la violenza nei confronti dei professionisti sanitari approvato dal Consiglio dei ministri.
Nel primo caso, lo schema di dl sanziona in maniera più grave la condotta di danneggiamento quando questa sia posta in essere “all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall’articolo 583-quater” (lesioni personali a pubblico ufficiale).
La modifica all’articolo 380 del codice di procedura penale estende invece la casistica dell’arresto obbligatorio in flagranza ricomprendendovi anche quelle condotte che si configurano come “delitto di lesioni personali a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali” e a chi compie “delitto di danneggiamento”. Quella all’articolo 382-bis, estende l’applicabilità dell’arresto in flagranza differita anche ai reati “per i quali è previsto l’arresto in flagranza” che siano “commessi all’interno o nelle pertinenze delle strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, in danno di persone esercenti una professione sanitaria o socio-sanitaria”. Il dl, inoltre, consente l’installazione di sistemi di videosorveglianza, opportunamente segnalati, all’interno delle strutture sanitarie previa adozione di apposite linee guida da parte del ministro della Salute, di concerto con quello dell’Interno.
“È un primo passo importante”. Cosi il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Filippo Anelli, accoglie l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto legge che introduce nuove misure urgenti per contrastare la violenza nei confronti degli operatori sanitari e il danneggiamento delle strutture. “Il decreto è stato proposto dai ministri Schillaci e Nordio, che ringrazio e adotta finalmente l’estensione dell’arresto in flagranza differita anche alle violenze operate nei confronti dei professionisti sanitari o comunque nelle strutture sanitarie, attraverso un filmato, una videoregistrazione o qualsiasi altro strumento che consenta di poter individuare l’aggressore”, afferma Anelli. “Come noto, l’arresto in fragranza differita dà la possibilità al personale di pubblica sicurezza di poter arrestare entro le 48 ore il soggetto che ha procurato violenza e quindi di assicurarlo alla giustizia”. “Il decreto introduce anche multe pecuniarie fino a 10.000 euro per chi produce qualsiasi tipo di violenza e di distruzione di suppellettili o di ambienti nelle strutture sanitarie”, prosegue il presidente Fnomceo. “Crediamo che il Governo ora debba dare delle precise indicazioni alle Aziende Sanitarie e alle Regioni perché adottino sistemi di videosorveglianza, utilizzando eventualmente anche i fondi del Pnrr, per poter consentire a questa norma di diventare realmente efficace”.
Nordio, violenze a sanitari intollerabili, pene più severe
Per chi commette violenze ai danni di personale “è previsto l’aumento delle pene fino a 5 anni e l’arresto obbligatorio nella flagranza del reato, con la possibilità di differire l’arresto non oltre le 48 ore. E’ un forte effetto deterrente. Che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga aggredito e malmenato ed ambienti essenziali come quelli ospedalieri devastati è una cosa intollerabile”.Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
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