Ursula Meier, in La Ligne la mia donna violenta

(ANSA) – ROMA, 17 GEN – C’è poco da dire, l’incipit di LA
LIGNE – LA LINEA INVISIBILE, terzo film della regista
franco-svizzera Ursula Meier dopo HOME e SISTER, è davvero
sconvolgente con protagonista una donna dai capelli corti che,
con una rabbia demoniaca e incontenibile, cerca di picchiare la
madre, Christine, e ci riesce. “Volevo rompere un tabù e mettere
in scena un personaggio femminile davvero violento, in genere una cosa solo maschile mentre ai personaggi femminili al
massimo si attribuiscono ruoli da drogata o prostituta”, così la
Meier.
    Scritto insieme a Stéphanie Blanchoud (che interpreta Margaret, il ruolo principale) in collaborazione con Antoine Jaccoud e con
la partecipazione di Robin Campillo e Nathalie Najem, il film
già in concorso alla 72/ma edizione del Festival di Berlino e in
sala dal 19 gennaio con Satine Film, racconta appunto di questa
trentacinquenne colpita da un ordine restrittivo di tre mesi per
aver colpito sua madre (Valeria Bruni Tedeschi).
    La distanza che non può superare dalla sua casa tra le montagne
svizzere, dove vive appunto la madre, è di soli cento metri, ma
sono davvero troppi per lei.
    Questa ‘madre bambina’, fondamentalmente anaffettiva, volubile,
narcisista ed ex famosa pianista, le manca insomma troppo
nonostante sembri interessarsi davvero poco a quello che la
circonda. (ANSA).
   

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