The Boogeyman, il mostro che si nutre del dolore

(ANSA) – ROMA, 01 GIU – Il BauBau (The boogeyman in
inglese), il classico, leggendario e famelico mostro che si
nasconde a buio nell’armadio, nello sgabuzzino o sotto il letto
pronto a colpire, è una fonte d’ispirazione ricorrente per
Stephen King, che nel 1973 gli ha anche dedicato un racconto ad
hoc (pubblicato prima sul Cavalier Magazine e poi incluso nel
1978 nella raccolta cult “A volte ritornano”) incentrato sul
misterioso incontro fra un padre al quale sono stati uccisi i
figli e uno psichiatra. Ora Rob Savage (Host – Chiamata mortale)
lo adatta per il grande schermo, in un serrato thriller horror
della 20th Century Fox sull’elaborazione del lutto, The
Boogeyman, con Sophie Thatcher, Chris Messina, Vivien Lyra Blair
e David Dastmalchian, al cinema dal 1 giugno con Walt Disney
Company Italia. Sul filo, adesso particolarmente popolare dei film nei quali
il terrore nasce dalla consapevolezza della presenza di un
mostro letale, invisibile o nascosto (vedi A quiet place, che
ha fra i coautori della sceneggiatura Scott Beck e Bryan Woods,
firme, qui con Mark Heyman anche di questo script), il thriller
horror si affida principalmente all’intensità della sua giovane
protagonista, Sophie Thatcher (in piena ascesa grazie alla
serie Yellowjackets), volto di Sadie, 16enne che insieme al
padre, psicoterapeuta, Will Harper (Messina), e alla sorella di
dieci anni Sawyer (Blair), è nel pieno del dolore per la
scomparsa improvvisa, in un incidente della madre. Una
condizione che si aggrava per la famiglia, quando è costretta a
confrontarsi con un nuovo inaspettato trauma, portato da Lester
Billings (Dastmalchian) nuovo paziente di Will, affranto dalla
morte dei figli. L’uomo con un suo gesto estremo, ‘lascia’ nella
casa degli Harper la presenza malefica responsabile dei suoi
lutti: una creatura che si nasconde nell’ombra e si nutre della
sofferenza delle sue vittime.
    Il racconto di King “sfrutta un terrore esistenziale molto
preciso – ha spiegato Savage -. Persino la persona che si trova
lì per aiutarti potrebbe rivoltarsi contro di te. Quel tipo di
oscurità, che si nasconde proprio sotto la superficie, mi ha
molto colpito”. (ANSA).
   

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