mercoledì, 7 Maggio 2025
Tecnologia, oltre 7 italiani su 10 hanno fiducia nel settore

(ANSA) – MILANO, 07 DIC – Il 73% degli italiani ha fiducia
nel tech, un dato che cresce di 4 punti in percentuale rispetto
al 2021. E’ quanto emerge da uno studio del Trust Barometer
2022, pubblicato dalla società di consulenza globale Edelman,
che monitora la fiducia dei consumatori verso aziende, media,
governi e ong, analizzando diversi settori, tra cui quello della
tecnologia. Secondo l’indagine, Per il Trust Barometer 2022
l’andamento globale della fiducia nel settore della tecnologia
non lascia spazio a dubbi, visto che i numeri sono in crescita
nella quasi totalità dei paesi analizzati: da un lato con alcune
nazioni asiatiche come Cina e Indonesia, che fanno registrare
tassi del 90% del 91% rispettivamente e, dall’altro, solo due
economie, Stati Uniti e Canada, in lieve decrescita. Per quanto
riguarda l’Europa, l’Italia (73%) è davanti a molti altri paesi
come Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, in quanto a
fiducia nel tech, ed è preceduta solo dall’Olanda. che raggiunge
il 74%. Il nostro è inoltre l’unico paese in Europa dove la
tecnologia resta il settore con l’indice di fiducia più alto.
Bene anche la credibilità del 5G (66%) e dell’IoT (60%), “l’Internet delle cose”, così come dell’intelligenza
artificiale, che raggiunge il 59% dei consensi. Tra i diversi
mercati studiati, l’Italia (44%) è, insieme alla Germania (39%),
tra i meno preoccupati dalla privacy dei dati che le aziende
raccolgono, dalla loro sicurezza e dal possibile uso
manipolatorio e non etico. Due invece i timori: il primo
riguarda le attività degli hacker, ed eventuali cyber attacchi o
cyber terrorismo, che cresce di 5 punti toccando il 69% (contro
il 71% globale). Poi la possibile perdita di lavoro a causa
delle innovazioni tecnologiche o dell’automazione, che però
scende di un punto (53%) rispetto allo scorso anno. Un tema
globale è quello delle fake news e della possibilità che la
tecnologia renderà impossibile distinguere il vero dal falso,
una preoccupazione avvertita dal 73% degli intervistati. (ANSA).