Sokurov, in Russia censura, futuro è buio per giovani

(ANSA) – ROMA, 09 DIC – La “mia lingua è il russo e la mia
patria è dove la mia lingua è parlata. Una patria dove stanno
accadendo cose tremende”. Così uno dei più importanti registi
del cinema mondiale, Aleksandr Sokurov, riassume la decisione di
non lasciare il proprio Paese (dove ha avuto un anno fa, prima
della guerra in Ucraina, uno scontro televisivo con Putin
sull’indipendenza da concedere ad alcune regioni della Russia in
particolare del Caucaso, ndr) e si sofferma su quanto stia
succedendo durante il conflitto. L’occasione per parlarne è la
conferenza stampa a Roma per l’uscita di Fairytale, una
sorprendente ‘favola’ nera (realizzata lavorando esclusivamente sulle immagini d’archivio) nella quale immagina una sorta di
limbo che ospita Hitler, Mussolini, Stalin e Churchill (più i ‘cameo’ di Gesù e Napoleone), impegnati in conversazioni,
riflessioni, scontri e proclami davanti a folle oceaniche e ‘fantasmatiche’. Il film, dopo il debutto a Locarno e il
passaggio al Torino Film Festival, arriva nelle sale italiane
dal 22 dicembre con Academy Two. Inevitabile che le
domande dei giornalisti riportino il cineasta Leone d’oro 2011 a
Venezia con Faust, a parlare di come stia vivendo questo periodo
in Russia: “Ho molte difficoltà e non oso immaginare quello che
ci aspetta – commenta -. Devo constatare che c’è la censura,
utilizzata come un’arma fredda contro la gioventù”. Pochi giorni
fa “ho concluso un corso, all’Università di cinema e tv di San
Pietroburgo, con i saggi di diploma di 17 studenti. Anche senza
considerare che alcuni possano venire mandati in guerra a
combattere, non so cosa possano aspettarsi. Il futuro per i
giovani in Russia è più che buio”. E’ possibile agli
intellettuali esprimere dissenso nel Paese? “E’ molto difficile
– risponde -. Come cittadino l’unica cosa che posso fare è
scrivere una lettera al presidente, con la mia protesta per la
situazione e l’ambiente politico russo. L’ho sempre fatto ma
adesso non ricevo più risposte. I media statali evitano
accuratamente di intervistarmi perché per loro sono un persona
non gradita”. Inoltre “tutti i media dell’opposizione, a quanto
sappia, hanno lasciato il Paese”. (ANSA).
   

Leggi su ansa.it