Schillaci, troveremo sicuramente una soluzione su liste attesa

Sul nodo dei poteri sostitutivi nelle Regioni per la gestione delle liste di attesa “troveremo sicuramente una soluzione”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, all’indomani delle parole della premier Giorgia Meloni, che ieri ha lanciato un “appello” alle regioni” sottolineando che il governo “stanzia le risorse che non gestiamo, le gestiscono le regioni”. Il ministro è intervenuto a margine del convegno alla Camera dei Deputati ‘la nuova legislazione farmaceutica Ue e la governance italiana’.

Dopo la mancata intesa dello scorso 17 aprile, la Conferenza delle Regioni ed il ministero della Salute hanno previsto un mese di tempo per continuare il confronto per l’applicazione della legge sulle liste di attesa e sul mancato decreto attuativo sui poteri sostitutivi in capo al ministero in caso di inadempienza delle Regioni. 

Successivamente, a  margine della cerimonia di inaugurazione del Villaggio della Salute al Circo Massimo a Roma, il ministro ha sottolineato che sulle liste d’attesa “continueremo ad avere una interlocuzione con le Regioni, la legge dove applicata sta dando i risultati e questo è sotto gli occhi di tutti. C’è un problema organizzativo, la legge mette in chiaro alcune norme e seguirle porta ad abbreviare le liste d’attesa e porta un beneficio ai cittadini”. “La legge – ha aggiunto – è stata fatta per i malati e quindi credo che sia un dovere di tutti farla funzionare bene”. 

   

Sulla riforma farmaceutica Ue permangono delle criticità

“La posizione dell’Italia non è certo quella di difendere a priori lo status quo: non siamo contrari a un processo di modernizzazione. Tutti noi auspichiamo un sistema che garantisca un accesso tempestivo ed equo ai medicinali in tutti gli Stati membri, l’approvvigionamento dei farmaci anche da parte dei piccoli mercati, il contrasto al fenomeno delle carenze e la necessità della tutela ambientale anche in questo specifico ambito. Non sono mai state le finalità a destare perplessità ma le misure individuate per raggiungerle”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo in merito alla proposta della nuova legislazione farmaceutica Ue durante un convegno sul tema alla Camera dei deputati. “Permangono – ha detto – delle criticità”.

   “Dopo pochi mesi dall’insediamento di questo Governo, l’Italia – ha ricordato il ministro – ha presentato alla Commissione europea un Position Paper in cui si evidenziavano alcune criticità: penalizzazione della competitività del settore farmaceutico, riduzione dell’attrattività dell’Europa in ricerca e Sviluppo e quindi la possibilità per i cittadini europei di accedere a terapie innovative”. In questo scenario, ha rimarcato Schillaci, “appare quantomeno anomalo che l’Europa vada nella direzione opposta e introduca una riduzione, ad esempio, del data protection o preveda meccanismi che per la loro imprevedibilità, complessità e farraginosità, rischiano di ostacolare la capacità innovativa delle aziende farmaceutiche. Viviamo in un’epoca in cui abbiamo bisogno di semplificazione, di processi snelli e celeri, pur nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza ed efficacia, per l’immissione dei farmaci sul mercato”. Secondo il ministro, inoltre, “permangono criticità riguardo al sistema di incentivi e alla protezione regolatoria, che nonostante una disponibilità al dialogo e all’introduzione di modifiche migliorative presentano ancora quegli aspetti di imprevedibilità e complessità penalizzanti per il settore e che possono avere pesanti ripercussioni sulla sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali”.

   “In questi mesi la collaborazione e il confronto tra Stati si sono rivelati importanti. Su questa strada dobbiamo proseguire per approvare un pacchetto di norme che consenta all’Europa – ha concluso – di affrontare in maniera adeguata le sfide emergenti, anche rafforzando la sicurezza della filiera produttiva e la fornitura dei farmaci, nell’interesse di tutti i cittadini”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it