Robot ‘morbidi’ come piante e semi, per proteggere pianeta

(ANSA) – ROMA, 05 APR – Mini robot biodegradabili ispirati ai
semi delle piante, bracci flessibili come i polpi o sensori
biodegradabili che imitano le foglie: sono i tanti volti della
robotica morbida, machine che non hanno componenti rigide. Ad
esplorare le potenzialità di questo promettente settore della
robotica è interamente dedicata la quinta edizione della
Conferenza internazionale sulla soft robotics al via oggi a
Edimburgo. “I robot morbidi sono intrinsecamente sicuri perché
non hanno parti rigide e hanno tantissime potenziali
applicazioni impossibili per la robotica tradizionale, ad
esempio per muoversi in esplorazione in ambienti molto difficili
o stretti oppure in ambito agroalimentare per manipolare oggetti
delicati come la frutta, oppure per monitore l’ambiente”, ha
spiegato all’ANSA la co-organizzatrice della Conferenza e
Direttore associato per la Robotica all’IIT-Istituto Italiano di
Tecnologia, Barbara Mazzolai. Microrobot I-seed ispirati ai semi
delle pianti, biodegradabili e capaci di realizzare il
monitoraggio del suolo e dell’aria, oppure sensori
biocompatibili capaci di aderire sulle piante per verificarne i
parametri vitali, sono solo alcuni dei progetti più recenti e
che rendono l’idea delle tante possibilità offerte
dall’elettronica flessibile. “Sono tantissimi gli scenari che si
stanno aprendo – ha aggiunto Mazzolai – e soprattutto si
iniziano a vedere anche le prime aziende che stanno
commercializzando prodotti nati da queste nuove idee nate dalla
robotica morbida”. (ANSA).
   

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