Ricerca:Rasi,Italia perde quest’anno un quarto studi clinici

(ANSA) – ROMA, 23 FEB – Avendo mancato l’Italia la data del
31 gennaio per l’adeguamento rispetto all’entrata in vigore del
Clinical Trial Information System (CTIS), il portale unico
continentale per le sperimentazioni istituito con Regolamento
europeo, la conseguenza è che noi “quest’anno perdiamo un numero
importante, circa un quarto, di studi clinici”. Lo afferma Guido
Rasi, Past Executive Director dell’Agenzia europea per i
medicinali (EMA) e Consulente del Commissario Figliulo per
l’emergenza Covid-19, sottolineando che in 8 anni il nostro
Paese non si è ancora allineato dal punto di vista normativo al
Regolamento europeo.
    “Il problema è enorme – ha affermato Rasi in occasione di una
conferenza stampa promossa da Foce (Federazione oncologi
cardiologi ed ematologi) su questo tema – perchè vuol dire che
quei settori di ricerca se li stanno appaltando altre nazioni e
ciò significa che l’Italia per un periodo di vari anni sarà
fuori dal campo d’azione”. Inoltre, ha aggiunto, “dubito che per
gennaio 2023 saremo in grado di ripartire, e quando ripartiremo
avremo perso delle fette importanti e sarà più difficile la
ripresa”. Tutto ciò, ha detto, “oltre al danno netto di tipo
economico e di credibilità del Paese, e in termini di
sopravvivenza e vita dei pazienti e oltre alla marginalizzazione
anche degli investimenti collaterali alla ricerca”. Quindi,
avverte Rasi, “perdiamo un quarto degli studi quest’anno e c’è
anche un altro aspetto: non abbiamo nessuno che ci insegni i
nuovi sistemi perchè l’Aifa non ha partecipato”. Altri Paesi, ha
concluso, “hanno mirato alle debolezze degli altri per essere
pronti. Per l’Italia, c’è una colpa enorme in questi 8 anni
delle istituzioni per i ritardi cumulati”. (ANSA).
   

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