Quanto piace al grillino l’alta velocità gratis

Un po’ come accadeva nei film western, possiamo definirla come una spettacolare rapina al treno: prendi i biglietti e scappa. Magari a Cortina, con la carrozza business: e “sei in pole position”. Potrebbe essere questo il titolo della commedia andata in scena a Montecitorio qualche mese fa negli ultimi giorni prima dello scioglimento delle Camere. Sapendo di non essere rieletti, 38 parlamentari si sono precipitati nell’agenzia di viaggi della Camera per fare incetta di biglietti del treno gratuiti. Così possono viaggiare a sbafo anche da ex parlamentari.

Il lato curioso di questa razzia è che a mettere in conto al Parlamento l’acquisto dei biglietti sono stati soprattutto i deputati grillini. Ben 30 onorevoli passeggeri su 38 sono pentastellati (gli altri sono così suddivisi: 4 renziani, 2 leghisti, 1 fratello d’Italia e 1 Pd). Esatto, parliamo proprio di quei Cinque Stelle che hanno costruito la loro carriera politica sulla lotta ai privilegi della Casta, sul taglio dei parlamentari, sulla sforbiciata alle prebende della classe politica parassitaria. Proprio loro, hanno deciso di lasciare la politica in carrozza lusso: ma a spese del contribuente. Segno che, se gratti il populismo grillino, sotto ci trovi una buona dose di ipocrisia. Alcuni erano di fede Di Maiana, altri erano reietti o confluiti nel gruppo misto: ma tutti con la passione dei viaggi ferroviari gratuiti. “Se ci si innamora del palazzo in centro a Roma con l’ufficio faraonico, se ci s’innamora di stipendi importanti, perché sennò non si può andare a Cortina…Il tema è che noi abbiamo dimostrato che si può fare politica in modo diverso, in modo francescano”, ha detto l’altro giorno l’ex guru Davide Casaleggio parlando della nuova gestione di Giuseppe Conte. Ma qui di Francescano c’è ben poco: a parte la santificazione della carrozza ristorante.

Con alcuni casi limite: un (ex) deputato ligure ad ottobre si è fatto dare un carnet di biglietti per 3888 euro. Uno romano ha rastrellato biglietti frecciarossa per Milano per 1345. Fino al fenomeno torinese, per giunta no tav, che dal 20 luglio si è portato a casa più di 11 mila euro di biglietti. Insomma, per alcuni parlamentari la poltrona è irrinunciabile: l’importante è viaggiare sempre in prima.

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