lunedì, 5 Maggio 2025
Pisa in serie A dopo 34 anni, un altro capolavoro di Pippo Inzaghi

Dieci anni di panchine, di gioie e dolori. E ora, dopo la conquista matematica della serie A maturata a due giornate dalla fine con il Pisa (nonostante la sconfitta in casa del Bari), Pippo Inzaghi cerca la sua quinta avventura nella massima serie dove in panchina ha debuttato esattamente dieci stagioni fa con il suo Milan.
Per Superpippo il successo di quest’anno è un gioiello paragonabile a quello del Benevento dei record condotto in serie A cinque anni fa con ben sette turni di anticipo scavando un solco profondissimo con gli avversari di allora (il Crotone secondo fu infatti distanziato di ben 18 lunghezze). Quest’anno meglio di lui ha fatto solo il Sassuolo, che per la categoria è una squadra di marziani. Lo Spezia ha provato a restare in scia, ma alla fine il Pisa ha centrato l’obiettivo con merito e a suon di gol.
La promozione certo, con il ritorno dei nerazzurri tra i big dopo 34 anni e con l’epopea del Pisa di Romeo Anconetani che appartiene ormai a un calcio che non c’è più, dove i presidentissimi sono stati pressoché definitivamente soppiantati dai fondi finanziari. Oggi la città della Torre si gode il trionfo dell’icona Inzaghi e confida nella proprietà del finanziere russo-americano Alexander Knaster per sognare una serie A non solo di passaggio ma come possibile consacrazione per un allenatore che prova a spiccare definitivamente il volo nella sua carriera in panchina.
Tutto questo a Pisa, otto anni dopo un vecchio amico di Inzaghi, anche lui campione del mondo con l’Italia nel 2006: Rino Gattuso. Condottiero di un Pisa disastrato e senza proprietà che rischiava di sparire dal calcio professionistico e tenuto in vita grazie alla caparbietà del tecnico calabrese che mantenne per mesi il timone di una barca senza carburante (zero soldi e prospettive) e alla deriva scongiurando il rischio di un fallimento pressoché certo fino all’operazione salvataggio della famiglia Corrado (con il patron di allora Enzo Ricci) e la regia di Andrea Abodi, che nel 2017 era il presidente della Lega di serie B.
In migliaia invadono i lungarni del centro, caroselli e cori
La sconfitta di Bari è la più dolce di sempre per il Pisa, che grazie a una cavalcata straordinaria e alla concomitante sconfitta dello Spezia, ha staccato ugualmente la promozione per la Serie A con due giornate d’anticipo. Alla fine del match i lungarni del centro cittadino sono stati invasi da migliaia di pisani. Dallo stadio, i tifosi si sono riversati verso il centro e sui lungarni si intonano cori, sfilano caroselli, e si festeggia.
Contento ed emozionato anche il sindaco Michele Conti: “Quella di questa stagione è stata una grande vittoria e sono grandissime le emozioni di oggi soprattutto vedendo i tantissimi giovani che hanno scelto di seguire tutti insieme la partita all’Arena, dove abbiamo allestito cinque maxischermi affinché potessimo vivere tutti una grande gioia. L’euforia di questi ragazzi dimostra quanto l’amore per la nostra squadra e la nostra città attraversi le generazioni”.
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