Parkinson, trattamento innovativo con follow up in televisita

L’Azienda ospedaliera regionale
(Aor) San Carlo di Potenza ha adottato un’innovativa opzione
terapeutica per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson in
fase avanzata: il trattamento Duodopa mediante infusione
continua sottocute, “una procedura all’avanguardia che migliora
significativamente la qualità di vita dei pazienti riducendo le
fluttuazioni motorie”.
    Ne ha dato notizia, attraverso l’ufficio stampa, il direttore
generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, per il quale “l’introduzione di questa nuova terapia sottolinea il costante
impegno dell’Azienda nel garantire ai cittadini l’accesso alle
cure più avanzate e innovative. Siamo fieri di poter offrire un
trattamento che può aiutare concretamente i pazienti affetti da
Parkinson, in linea con i più elevati standard assistenziali
nazionali e internazionali”.
    La gestione “richiede – è specificato nella nota un
approccio terapeutico personalizzato e costante, come prassi
consolidata nell’Ambulatorio per i Disturbi del movimento
dell’Unità operativa complessa di Neurologia dell’ospedale San
Carlo di Potenza, diretta dal dottor Nicola Paciello. Ogni anno
sono valutati oltre 500 pazienti, molti dei quali presentano uno
stadio avanzato della malattia che necessita di trattamenti
complessi e di un team multidisciplinare altamente
specializzato”.
    Dal 2018 “l’Ambulatorio – la cui referente è la dottoressa
Antonietta Romaniello – è l’unico Centro regionale per il
trattamento con Duodopa Gel Intestinale, finora somministrato
mediante posizionamento di Peg digiunale attraverso una
procedura che richiede il ricovero e la collaborazione tra le
unità operative di Neurologia, Endoscopia Digestiva e Chirurgia
Generale. La recente introduzione del trattamento con infusione
sottocutanea continua rappresenta un’evoluzione significativa.
    Si tratta di un approccio non invasivo e non doloroso che non
richiede ricovero ospedaliero. Ad oggi, otto pazienti sono stati
sottoposti a questa procedura e sono monitorati da remoto
tramite televisita, garantendo un controllo continuo senza la
necessità di spostamenti verso la struttura sanitaria”.
    Paciello ha inoltre sottolineato che “questa nuova modalità
di somministrazione rappresenta un passo avanti cruciale nella
gestione della Malattia di Parkinson. La possibilità di offrire
un trattamento non invasivo e personalizzato, unita al
monitoraggio remoto, consente un significativo miglioramento
nella gestione dei sintomi e una maggiore autonomia, con
ricadute positive sulla qualità di vita dei nostri pazienti. È
il risultato di un lavoro di squadra e di un’attenzione costante
verso le esigenze dei malati e delle loro famiglie”.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it