Pallavolo: gran rifiuto all’Italvolley di Velasco, in quattro dicono no

Il gran rifiuto. Senza voler scomodare Dante, Celestino V e la Divina Commedia, ma il “no” proferito dalla campionessa olimpica Marina Lubian e dal trio composto da Elena Pietrini, Sara Bonifacio e Cristina Chirichella alla Nazionale di Julio Velasco per le convocazioni estive apre un caso ‘nazionale’.

Perché, almeno in questa occasione, non si tratta di una impopolare scelta tecnica o della rinuncia per ragioni di spogliatoio e di gruppo – come quelle dell’allora ct Mazzanti nel 2023 -, ma è un’autentica costrizione, inaspettata, per volontà altrui. Una mazzata nell’anno successivo all’impresa dorata dei Giochi di Parigi, con il titolo della Volleyball Nations League da difendere e il Mondiale in Thailandia da conquistare.

Velasco non svela le motivazioni addotte dalle auto-escluse (indiscrezioni parlano di qualche acciacco fisico) ma il suo sguardo severo e i suoi toni decisi non risultano affatto concilianti, nemmeno per il futuro: “L’Italia non è un club, è una cosa speciale. Capisco le loro motivazioni, le accetto e le rispetto. Ma nessuno pensi che ogni anno si possa decidere se venire o no in Nazionale. Ci possono essere dei no diversi ma sono sempre dei no. Un discorso è dire: ho un problema e appena lo risolvo sono lì. Un conto è dire: mi prendo un’estate”. Poi il tuono, dopo aver fatto nomi e cognomi: “Per me la porta è quasi chiusa”. Insomma, servirà un lavoro diplomatico per ricucire uno strappo che appare insanabile.

Diverso, invece, il discorso sulla decana Caterina Bosetti. E’ lo stesso Velasco a prendersi “la responsabilità” della mancata convocazione: “L’ho chiamata e le ho spiegato che in quel ruolo abbiamo bisogno di lanciare nuove giocatrici che ci diano un passo in più”. L’ossatura azzurra resta però quella olimpica e le ambizioni rinnovate.

“Vogliamo ripeterci in un nuovo ciclo, in quello precedente abbiamo cominciato dalla fine vincendo subito a Parigi”. Punta invece a confermare l’iride la nazionale maschile, guidata da Fefé De Giorgi, “stimolato” dal discorso fatto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la visita al Quirinale di settembre. Quel quarto posto alle ultime Olimpiadi non deve “cancellare un percorso di eccellenza” ma essere la spinta “a cambiare il colore di quella medaglia” con ancora più impegno. Qui, nessun rifiuto. Anzi. Il capitano Simone Giannelli ha dato disponibilità a raggiungere il gruppo subito dopo la finale di Champions nel weekend del 18 maggio. “Dovrò gestire il suo riposo”, le parole di De Giorgi che però ne loda lo spirito da capitano. “L’obiettivo è riconfermarsi campioni del mondo: abbiamo questa occasione, cercheremo di coglierla. Questa Nazionale riparte bene, non ci saranno grandi stravolgimenti. Ripartiamo con il desiderio di evolvere e migliorarsi, anche nei dettagli, abbiamo un percorso importante, c’è grande equilibrio, ci sono tante squadre forti, non c’è una squadra dominante, ci deve dare lo stimolo per andare a cercare i piccoli miglioramenti”.

Intanto il presidente Fipav Giuseppe Manfredi annuncia che l’Europeo maschile del 2026 – che l’Italia co-ospiterà con Bulgaria, Finlandia e Romania – vedrà la gara inaugurale disputarsi in Piazza del Plebiscito a Napoli e la fase finale al nuovo PalaItalia di Santa Giulia a Milano.

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