Oscar, Academy apre verifica dopo nomination Riseborough

(ANSA) – ROMA, 28 GEN – La candidatura “a sorpresa”, come è
stata definita dai media, fra le attrici protagoniste per una
grande interprete come Andrea Riseborough con il dramma indie To
Leslie, già da qualche giorno alimentava sul web le voci per ora
piuttosto vaghe che sia nata da una campagna promozionale troppo
aggressiva che non avrebbe rispettato le regole della corsa
all’Oscar. Ora entra in campo anche Academy of Motion Picture
Arts and Sciences che con un comunicato, dove non si fa
apertamente il nome dell’attrice, annuncia una verifica “delle
procedure della campagna attorno ai candidati di quest’anno, per
garantire che nessuna linea guida sia stata violata e per farci
comprendere se potrebbero essere necessarie modifiche alle linee
guida in una nuova era di social media e comunicazione
digitale”.
    All’origine del dibattito sembra ci sia l’impegno con il
quale l’attrice Mary McCormack, moglie del regista di To Leslie,
Michael Morris, avrebbe inviato email in cui chiedeva ad amici famosi e altri membri dell’Academy di supportare il film e la
sua protagonista. Così è arrivato l’appoggio con tanto di post
sul web per la Riseborough, fra gli altri di Cate Blanchett,
Edward Norton e Jane Fonda, scrive Variety. Un’iniziativa che
non è contro le regole, a meno che non abbia coinvolto
direttamente la stessa Riseborough (è vietato fare campagna per
se stessi), cosa per ora giudicata molto improbabile. Potrebbe
aver violato le regole invece un post di Frances Fisher per la
collega, nella quale faceva il nome delle altre possibili
nominate (comportamento vietato). Elementi finora deboli che,
secondo gli osservatori, dovrebbero portare il ‘caso’ a
chiudersi in un nulla di fatto.
    Intanto però arriva la reazione di Christina Ricci, che su
Instagram ha scritto di trovare “esilarante che la ‘nomination a
sorpresa’ (significa che non sono state spese tonnellate di
soldi per posizionare questa attrice) di una performance
effettivamente brillante sia oggetto di un’indagine. Quindi sono
solo i film e gli attori che possono permettersi le campagne a
meritarsi un riconoscimento? Mi sembra elitario, esclusivo e
francamente molto arretrato”. (ANSA).
   

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