Oms, progressi contro Hiv ma preoccupa la resistenza

(ANSA) – ROMA, 25 NOV – Migliora la situazione della lotta
all’Hiv nel mondo, con un numero crescente di pazienti in
terapia e con tassi di controllo dell’infezione sempre più alti;
tuttavia, preoccupa il fenomeno della resistenza ai farmaci. È
questo il quadro che traccia il rapporto “Hiv Drug Resistance”
pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
    A dicembre del 2020, 27,5 milioni di persone con Hiv nel
mondo risultava in cura con terapia antiretrovirale, la cui
disponibilità, secondo il rapporto Oms, “è aumentata a un ritmo
senza precedenti negli ultimi dieci anni”. Nonostante ciò, circa
il 30% dei 37,7 milioni di persone che ha contratto l’infezione
non è ancora curato adeguatamente. Oltre all’accesso ai farmaci,
cresce anche il numero di Paesi in cui i malati riescono a
ottenere un buon controllo dell’infezione: su un campione di 45
Paesi tra quelli con più alta diffusione dell’Hiv monitorati
dall’Oms, oggi l’80% riesce a ottenere sufficienti livelli di
soppressione della carica virale; solo 4 anni fa ci riusciva il
33%. “Raggiungere livelli elevati di soppressione della carica
virale nelle popolazioni che assumono terapia antiretrovirale
previene la trasmissione dell’Hiv, la morbilità e la mortalità
associate e previene l’insorgenza della resistenza ai farmaci
dell’Hiv”, si legge nel rapporto.
    Peggiora invece la situazione per quel che concerne la
resistenza ai farmaci. Cresce il numero di Paesi in cui si è
superato la soglia di guardia del 10% di pazienti che non
risponde più ai tradizionali farmaci di prima linea (inibitori
non nucleosidici della trascrittasi inversa) e che per l’Oms
dovrebbero passare immediatamente all’utilizzo di altri
medicinali con una ridotta suscettibilità al fenomeno della
resistenza. (ANSA).
   

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