Nuova protesi mitralica impiantata a cuore battente

(ANSA) – TORINO, 19 MAR – Una nuova protesi mitralica
transcatetere, di produzione italo-francese, è stata impiantata
a cuore battente per la prima volta al mondo nell’uomo con un
intervento eseguito a Torino all’ospedale Molinette.
    La protesi, chiamata Epygon, si posiziona senza ricorrere
alla tradizionale circolazione extracorporea, ossia
all’intervento a cuore aperto. È stata ideata nel Bioparco di
Colleretto Giacosa (Torino) e sviluppata in Francia. La
paziente è una donna di 62 anni che soffriva di una grave forma
di insufficienza mitralica, giudicata non trattabile con
intervento cardiochirurgico tradizionale per molteplici fattori
di rischio.
    La paziente è stata trasferita presso la riabilitazione di
Veruno dopo soli 5 giorni di ricovero.
    “Queste procedure – spiegano alla Città della Salute – sono
chiamate transcatetere e vengono effettuate in modo ottimale da
parte di gruppi specializzati, chiamati Heart Team. È una
tecnica già applicata in tutto il mondo sulla valvola aortica
(Tavi) per pazienti molto anziani o ad alto rischio
operatorio. Ma applicare lo stesso metodo sulla valvola mitrale
è una novità. Innanzitutto le fasi dell’invenzione e dello
sviluppo sono molto più difficili perché l’anatomia di questa
valvola è ben più complessa di quella della valvola aortica.
    L’intervento necessita inoltre della perfetta collaborazione
dell’Heart Team in centri iper-specializzati”. L’operazione è
stata eseguita da Stefano Salizzoni – coadiuvato da Michele La
Torre e Antonio Montefusco – nel dipartimento
cardio-toraco-vascolare delle Molinette diretto da Mauro
Rinaldi. Epygon, sviluppata dalla francese Affluent Medical, ha
superato
un lungo iter “grazie alla sinergia tra industria, aziende
ospedaliere ed università dei due Paesi, ed ha ottenuto il nulla
osta del Comitato Etico interaziendale”.
    I direttori dei Centri universitari di Torino e Lione, Mauro
Rinaldi e Marco Vola, esprimono “soddisfazione per il risultato
clinico, per la collaborazione forte tra le due équipe,
soprattutto perché il processo di ricerca e sviluppo della
protesi valvolare è stato tutto condotto in ambito europeo, tra
Italia e Francia”. (ANSA).
   

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