Novari silurato. Scaroni nuovo ceo di Milano-Cortina 2026

La notizia era nell’aria ma solo oggi ha trovato le prime conferme ufficiali. Vincenzo Novari non è più l’amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026, la società creata per occuparsi dei lavori e dei preparativi in vista delle Olimpiadi invernali che l’Italia ospiterà tra 4 anni tra Lombardia e Veneto.

Al suo posto il Governo ha nominato un volto noto, notissimo: Paolo Scaroni, ex Eni ed attuale Presidente del Milan. Un doppio ruolo che non ha spaventato i suoi estimatori – come riporta dando per primo la notizia il sito true-news.it – primo tra tutti Giovanni Malagò che di fatto esce da vincitore in questa partita tra enti e forze varie, sempre troppo divise tra loro.

Vincenzo Novari comunque da quasi un anno era nel mirino di chi lo stava appoggiando ed accompagnando in questa avventura. Il suo nome, si dice, sarebbe stato fatto dall’allora Ministro dello Sport (che non si intende di sport per sua stessa ammissione), Vincenzo Spadafora (e quindi in quota M5S). Ma al di là delle amicizie politiche a condannare Novari un certo immobilismo nel fare e soprattutto cattivi rapporti con i vari enti in campo. Bisogna sempre ricordare che dentro l’Olimpiade si muove il Coni, la Regione Veneto, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, solo per citare i principali enti. Poteri e figure alla ricerca di un equilibrio tra la voglia di apparire e far bene soprattutto alla faccia dei colleghi-rivali.

Una matassa impossibile da gestire per Novari che con il passare delle settimane ha visto sparire la terra sotto si suoi piedi.

Che il destino fosse definitivamente segnato poi lo si era capito pochi mesi fa quando i Governatori e non solo loro avevano chiesto un intervento diretto del Governo sulla Fondazione. Era quindi solo una questione di (poco) tempo, fino alla nomina di Scaroni.

E Scaroni? Va a mettersi in un incrocio interessante. Presidente del Milan, è impegnato nella difficile missione del nuovo Stadio, con un piccolo dettaglio: le Olimpiadi si inaugureranno al Meazza, secondo quanto scritto nel dossier di candidatura. Quindi che si fa? Incognita. Altra incognita riguarda la struttura interna: partiranno le purghe? Ci saranno sicuramente cambi al vertice, e probabilmente anche un inserimento assolutamente “operativo”: un direttore generale che diventerà il gestore del potere ispirato da Scaroni stesso. Chissà, si vedrà. Ma da oggi pomeriggio si chiude una era e se ne apre un’altra.

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