Neuralink, ok a test di impianti cerebrali sull’uomo

(ANSA) – ROMA, 26 MAG – Neuralink ha annunciato di aver
ottenuto l’approvazione dalle autorità di regolamentazione
statunitensi per testare i suoi impianti cerebrali nelle
persone. La start-up di Elon Musk ha affermato che
l’autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) per il
suo primo studio clinico sull’uomo è “un primo passo importante”
per la sua tecnologia, che ha lo scopo di consentire ai cervelli
di interfacciarsi direttamente con i computer.
    “Si tratta di un primo passo importante che consentirà un giorno
alla nostra tecnologia di aiutare molte persone”, ha spiegato
l’azienda californiana sul proprio account Twitter, aggiungendo
che “le assunzioni per le sperimentazioni cliniche non sono
ancora aperte”. Neuralink progetta dispositivi connessi da
impiantare nel cervello per comunicare con i computer
direttamente attraverso il pensiero. Dovranno essere utilizzati
in prima battuta per aiutare le persone paralizzate o affette da
malattie neurologiche. La start-up vuole quindi rendere questi
impianti abbastanza sicuri e affidabili da poter essere
interventi chirurgici elettivi. Le persone potrebbero quindi
pagare qualche migliaio di dollari per dotare il proprio
cervello della potenza del computer. Per Elon Musk questi chip
devono consentire all’umanità di raggiungere una “simbiosi con
l’Ai”, nelle sue parole del 2020 pronunciate alla conferenza
annuale dell’azienda. “Ora siamo fiduciosi che il dispositivo di
Neuralink sia pronto per l’uomo, quindi la tempistica dipende
dal processo di approvazione della Fda”, aveva dichiarato alla
fine di novembre su Twitter un mese dopo l’acquisto del social
network. Il miliardario è solito a previsioni azzardate, come è
stato per l’autonomia delle auto elettriche Tesla. Nel luglio
2019 ha stimato che Neuralink avrebbe potuto eseguire i suoi
primi test sulle persone nel 2020. Altre aziende stanno
lavorando per controllare i computer con il pensiero, come
Synchron che ha annunciato nel luglio 2022 di aver impiantato la
prima interfaccia cervello-macchina negli Stati Uniti. (ANSA).
   

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