Mourinho, mi mancava giocare per vincere, alla Roma non era così

“Sono qui per vedere Livakovic, il
mio portiere, in azione. Sia Portogallo che Croazia sono due
ottime squadre. Le favorite per gli Europei? Tutti la pensano
come me. Portogallo, Francia, Inghilterra, Germania e Spagna”.
    Intervistato dall’emittente portoghese RTP3 a margine
dell’amichevole tra la Selecçao e la Croazia, José Mourinho si
lancia in previsione sull’ormai imminente torneo continentale.
    Ma i campioni in carica? Secondo lo Special One, l’Italia non
può arrivare in fondo. “La squadra azzurra – dice Mourinho – non
ha abbastanza talento in questa generazione, non credo
vinceranno ancora”.
    Poi parla di se stesso e delle sue ultime esperienze in attesa
di vivere quella turca sulla panchina del Fenerbahce. “Mi
mancava giocare per vincere – spiega lo Special One -, lottare
per non poter perdere neanche un punto mi motiva: non era così
né al Tottenham né alla Roma, anche se lì dicevano il contrario.
    Quello che abbiamo ottenuto a livello europeo è stato un po’
fuori dagli schemi, ma a livello nazionale non siamo mai
riusciti a competere. Da quando me ne sono andato, non è
cambiato niente nella Capitale”.
    E ora che succederà al Fenerbahce? “A livello interno, per il
campionato – risponde – siamo una buona squadra, però per
diventare campioni e fare bene in Europa bisogna intervenire sul
mercato. Conosceremo il nome del presidente solo domani ma tutti
e tre i candidati hanno approvato il mio arrivo. Io e il
direttore (Mario Branco ndr) parliamo la stessa lingua, lui è un
gran conoscitore del calcio turco”.
   

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