Mondiali: rilasciato Mario Ferri dopo invasione di campo

(ANSA) – ROMA, 29 NOV – L’uomo che ieri aveva invaso il campo
nel corso della partita dei Mondiali in Qatar
Portogallo-Uruguay, con una bandiera arcobaleno e una maglietta
a sostegno delle donne iraniane e dell’Ucraina, è stato rilasciato.
    Nessun provvedimento sarebbe stato preso nei confronti
dell”invasore’ di nazionalità italiana Mario Ferri e
soprannominato “Il falco”.
    Non è la prima volta che Ferri, classe 1987, fa questo tipo di
azioni negli stadi. Durante il Mondiale 2014 in Brasile, era
sceso in campo durante Belgio-Stati Uniti con una maglietta con
le scritte ‘Salva i bambini delle favelas’ e ‘Ciro Vive’, in
omaggio a un tifoso del Napoli ucciso’ poco prima.
    Sul suo account Instagram, ha pubblicato immagini
dall’interno dello stadio Lusail di Doha, l’ultima scattata
durante l’intervallo.
    È la prima volta che si verifica una azione del genere
in un match dei Mondiali in Qatar, dopo tutte le polemiche
riguardo al rispetto dei diritti e al trattamento delle persone
della comunità LGBT+. Nel piccolo emirato l’omosessualità è
perseguibile penalmente.
    Al 52′ del match, dopo aver attraversato di corsa il campo
per circa 30 secondi davanti ai giocatori, Ferri è stato
letteralmente placcato a terra da uno steward e poi scortato
dalla polizia fuori dal campo. Ferri indossava una maglietta con
il logo di Superman sul davanti con una scritta a sostegno
dell’Ucraina, ‘Save Ukraine’, e sul retro un messaggio a favore
delle donne iraniane (‘Respect for Iranian Woman’).
    La scena è stata mostrata solo di nascosto in
televisione. “Sappiamo cosa sta succedendo intorno a questa
Coppa del Mondo. Certo, siamo con loro, anche con l’Iran, le
donne iraniane. Spero che non accada nulla a questo ragazzo
perché capiamo il suo messaggio, e penso che anche il mondo lo
capisca, ha commentato il portoghese Ruben Neves dopo la
partita.
    Nonostante Fifa abbia assicurato che negli stadi sarebbero state
tollerate bandiere o indumenti con i colori dell’arcobaleno, nei
fatti sono stati confiscati a più riprese dalle forze di
sicurezza locali. (ANSA).
   

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