Miracle, dalla Corea una storia di matematica e magia

(ANSA) – ROMA, 18 MAR – Rapporto padre e figlio, sensi di
colpa, matematica e un pizzico di magia e tutto questo nello
spirito multi-genere tipico del cinema sud-coreano. È il caso di
MIRACLE, film diretto da Jang-Hoon Lee e ambientato negli anni ’80 con la storia di Joon-kyung (Park Jung-min), studente
liceale e genio della matematica che abita insieme al padre,
conducente di treno, in un remoto villaggio di montagna.
    Un paesino dove purtroppo non c’è una stazione ferroviaria,
nonostante i treni passino ogni giorno di lì. Una cosa non da
poco perché gli abitanti del paese per spostarsi da un luogo
all’altro devono spesso camminare lungo i binari mettendosi così
a rischio di essere investiti. Ora il giovane Joon-kyung non è un tipo che si arrende e così,
quasi ogni giorno, scrive lettere al Presidente per chiedere di
inserire una fermata ferroviaria nel proprio villaggio. E questo
fino a quando, aiutato da sua sorella, dall’amica Ra Hee (Lim
Yoon-a) e dai suoi compaesani, inizia a costruire una stazione
abusiva lungo le rotaie.
    Nel frattempo partecipa a un concorso a Seul per un prestigioso
posto di matematico alla Nasa, ma il ragazzo deve prima fare i
conti con la sua singolare e complicata famiglia.
    Premiato dal pubblico al Far East Film Festival, MIRACLE:
LETTERS TO THE PRESIDENT, questo il titolo esteso, uscirà in
sala il 23 marzo con Academy Two.
    “Girare questo film è stato un sogno, non volevo che le riprese
finissero mai perché ero sempre felice sul set – ha detto al Far
East Film Festival il regista -. (ANSA).
   

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