Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è quello che cercate, la recensione

Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è quello che cercate, la recensione

Nell’industria cinematografica moderna, quando si cerca di allungare un arco narrativo e si decide di sfruttare in modo continuo un titolo che ha avuto fortuna con sequel, spin-off e prequel, quasi sempre si va incontro a un deterioramento progressivo, ad una ripetitività alquanto nefasta. 
Cattivissimo Me, uscito 12 anni fa, ha portato il ruolo del cattivo nel mondo dell’animazione ad un livello di complessità e divertimento non da nulla. Oltre ad aver lanciato i famosi Minions, ora ci arriva anche il seguito dello spin-off uscito sette anni fa: Minions 2: Come Gru Diventa Cattivissimo. E che voi abbiate prole o meno, è un film che vi potrà far divertire un sacco.

Gru quando era un’adolescente cattivello

Abbracciando in toto fin dai primi minuti un’atmosfera pulp, omaggiando in modo massiccio e continuo gli anni ’70 in tutto il loro splendore, con il funky, le vecchie serie tv e i fumetti che resero quel decennio incredibilmente fiorente e pittoresco, Minions 2 parte dall’adolescenza di Gru. 
Lo vediamo alle prese con i suoi sogni, che sono naturalmente molto diversi da quelli degli altri suoi coetanei e compagni di classe. Invece di voler diventare medico, astronauta, campione di football o altro, Gru brama di entrare a far parte dei famigerati “Malefici 6”. 
Trattasi nientemeno del gruppo di supercattivi più famoso al mondo, composto dall’arcigno ed esperto Wild Knuckles, il fondatore ufficiale del gruppo, l’astuta Belle, il “chelato” Jean Clawed, l’instabile Nun-Chunk, il pittoresco Svengeance e il possente Stronghold. Costoro sono riusciti ad impossessarsi di una misteriosa e potentissima pietra, in grado di esercitare un incredibile ed arcano potere.


Knucles viene estromesso a tradimento, e di conseguenza ora si è liberato un posto nel gruppo, per il quale Gru, sarebbe disposto a fare di tutto, persino a dimostrare il suo ardimento e le sue doti rubando il gioiello magico ai Malefici 6…anzi 5. 
Sarà solo l’inizio di una adrenalinica e divertentissima avventura, tra superpoteri, gadget, arti marziali e combattimenti, in cui i mitici Minions giocheranno un ruolo tutt’altro che secondario. Bob, Stuart, Kevin e Otto tra pasticci, caos e intraprendenza, creeranno infatti le basi per il futuro da “Cattivissimo” di Gru.

Tra risate ed omaggi alla pop culture

Minions 2 è quindi un film con più identità all’interno, dotato di un incredibile numero di easter egg e riferimenti alla cultura pop che fu, ma anche capace di mostrarci il famoso super-Cattivo sotto una luce diversa. In un epoca in cui supereroi ormai ci hanno letteralmente assediato, non è cosa da poco riuscire a trovare un prodotto che abbracci tale universo narrativo, staccandosi però dai cliché, ma soprattutto creando una parodia tanto indovinata come in realtà foriera di un mondo tutt’altro che banale.


Minions 2 fin dall’inizio strizza l’occhio all’adventure, al cinema di genere, all’action e ai film di arti marziali che resero Bruce Lee e Sonny Chiba due veri e propri miti, ma naturalmente è difficile non cogliere anche un omaggio alle serie tv degli anni ’60 e ’70. 
Più di qualcuno noterà dei chiari omaggi a Thunderbirds, per non parlare degli anime giapponesi e di tutto quel mondo videoludico che oggi domina le nuove generazioni, ma che ha tratto ispirazione dal meglio del kitsch creativo dei decenni passati.


Minions 2 a tutto questo unisce il tema del film di formazione, con Gru che deve confrontarsi non solo e non tanto con delle nemesi, ma soprattutto con l’eccesso di sicurezza che lo anima, l’egoismo in nome del quale si fa guidare sempre comunque, l’incapacità di capire che da solo non può certamente combinare nulla nella vita. Anche il tema della paternità è tutt’altro che secondario, soprattutto grazie al personaggio di Wild Knuckles, sorta di incrocio tra un Long John Silver e un Braccio di Ferro, a cui però la sceneggiatura di Brian Lynch e Matthew Foge riesce a donare un qualcosa di unico, creando una specie di mix tra un avventuriero d’appendice e un anti-eroe da spaghetti western.


L’insieme funziona perché spassoso, dinamico, strizzando anche l’occhio come natura diegetica a I Simpson e I Griffin, senza però mai accedere con le tonalità più spinte o dissacranti.

Un film diverso dalla norma

Ma è quando entrano in scena loro, i Minions, che si ride veramente tanto, in virtù anche di come la regia di Kyle Balda, Brad Ableson e Jonathan del Val, si diverte a renderli protagonisti di sketch Indovinatissimi. Dentro, non è difficile scorgervi un abbraccio a Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Easy Rider, i film su Godzilla e soci, il meglio della blaxploitation, Karate Kid e la filmografia diventata leggenda di icone come Jackie Chan, Van Damme e Bruce Lee.

Ma spuntano anche Tarantino, Hazzard, l’A-Team, insomma ci viene presentato una sorta di gigantesco calderone, con un ritmo  irresistibile, che a volte prende anche il sopravvento sulla trama, in alcuni momenti forse eccessivamente sbrigativa.

Tuttavia  il giudizio finale non può essere che positivo, in virtù di una grandissima fantasia alla base dell’operazione, della capacità soprattutto di aver creato dei personaggi ex novo intriganti, riuscitissimi, in cui si agita sovente anche lo sberleffo alla moderna cinematografia e al mondo degli adulti.


Non è chiaro se vi sarà un sequel o meno, quello che è certo è che Minions 2 appartiene senza ombra di dubbio a una specie in via di estinzione: quella del cinema studiato per il target pre-adolescenziale.

Ad oggi oggettivamente tale universo viene messo sovente in disparte dall’industria cinematografica e se ci facciamo due conti, infatti, scopriamo che anche il mondo dell’animazione oggi pare volessi concentrare e soprattutto sugli adolescenti, quasi che in generale il target andasse dai 12 fino al limite dei 25. 
Minions 2 invece, porta con sé in dote qualcosa che non vedevamo da molto tempo: una narrazione trasversale in grado di accontentare ogni fascia d’età per quanto teoricamente studiata solo per una. 
Non è poco se ci riflettiamo bene, né lo è vedere che questa saga non perdere colpi a distanza di anni.

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