LOL – Chi ride è fuori, stagione 2: i vecchi leoni ruggiscono ancora

LOL – Chi ride è fuori, stagione 2: i vecchi leoni ruggiscono ancoraLOL Chi ride è fuori stagione 2

In parte dipende dai punti di vista, certo, perché in giorni terribili come quelli che stiamo vivendo c’è chi vuole staccare per quell’oretta e mezza e non gliene si può mica fare un torto. Ma, allo stesso modo, non si può certo dire che la seconda stagione di LOL – Chi ride è fuori sia arrivata nel momento giusto. Ieri a mezzanotte hanno debuttato su Amazon Prime Video i primi quattro episodi della stagione 2, giusto qualche ora prima che il mondo intero si sintonizzasse sulla crisi in Ucraina. La qual cosa, inevitabilmente, ha smorzato l’hype social di uno show molto atteso, che un anno fa aveva colto un po’ tutti di sorpresa. Quanto meno chi non conosceva le sue origini giapponesi.

LOL Chi ride è fuori stagione 2

UN CAST (IN GRAN PARTE) NOTEVOLISSIMO

E dunque. Nell’aprile del 2021, mentre su Internet esplodeva il fenomeno Lillo (giusto riconoscimento/ritorno di fiamma del grande pubblico per un comico che seguo e apprezzo, personalmente, dai tempi dei Latte e i suoi derivati), spiegavamo in questo articolo le radici tutte nipponiche di LOL – Chi ride è fuori. Un format giapponese basato sulla risata trattenuta e sulle gag sceme,  prodotto sempre da Amazon a partire dal 2018.

E se la prima stagione di LOL aveva partorito la sua brava dose di tormentoni, da questo secondo giro di giostra ci si aspettava tanto. Decisamente tanto. Mettere insieme dei mostri sacri della TV comica degli ultimi decenni come Corrado Guzzanti e Maccio Capatonda, o affiancare un generatore instancabile di gag come il Mago Forest a delle comiche dal’umorismo spigliato e veloce come Virginia Raffaele e Maria Di Biase, prometteva faville. E infatti i primi quattro episodi (l’altra metà arriverà la prossima settimana) si sono rivelati decisamente esilaranti.

Come abbiano fatto a non scoppiare a ridere dopo due secondi, proprio non lo so. Certo, tra i classici di Guzzanti (qui già stesi alla vista di Quelo nei primi secondi del primo episodio), il nonsense di Maccio e quella gag sulle uscite di sicurezza del Posaman di Lillo (quest’anno special guest), non dev’essere stato semplice.

LOL Chi ride è fuori stagione 2

Più vivace anche la conduzione, con le risate di Frank Matano a far compagnia per tutto il tempo a Fedez nella stanza dei bottoni. Alla fine il format è talmente semplice che basta si venga a creare l’alchimia giusta tra tre-quattro partecipanti per farlo funzionare. Si scivola verso l’umorismo più base possibile, certo: immediato, a volte sboccato, volutamente sgangheratissimo, ma spesso sorprendente. Del resto, se l’obiettivo è far ridere gli altri concorrenti, prima ancora del pubblico, vale davvero tutto.

Su una delle pareti del set, tra i vari cimeli della prima stagione (come la Gioconda di Elio o il costume di Posaman), non a caso, c’è anche un’insegna luminosa per l’Hai ca*ato? di Pintus di un anno fa.

LOL Chi ride è fuori stagione 2

(LE CONSEGUENZE DEL) MIX ASSORTITO

Poi, va da sé: non tutti i partecipanti fanno ridere allo stesso modo. Anzi, parte del cast – che include anche Max Angioni, Diana Del Bufalo, la coppia Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli e Tess Masazza – non fa ridere e basta. Masazza trascorre la maggior parte del tempo a guardare gli altri, con gli occhi sbarrati per non ridere; le gag di Del Bufalo scompaiono in confronti ai professionisti del settore. Molto meglio Angioni, che nella parte del giovane bullizzato dal Mago Forest almeno ci prova, e dimostra indubbiamente stoffa.

Succede perché per ampliare il più possibile il pubblico, e rendere eterogeneo il cast, si sono andati a pescare comici di diverse generazioni, alcuni dei quali popolarissimi sui social. Ma far ridere è un mestiere difficile, e chi ci riesce da oltre vent’anni è, per forza di cose, di un altro livello.

Al netto di questo, comunque una seconda stagione – ripeto – per ora in linea con le aspettative, e quindi più frizzante della prima. Manca ancora il tormentone, ma per quello c’è tempo nella seconda parte. Corrado, Maccio e Forest, fateci sognare.

 

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