Leone d’Oro della Mostra di Venezia a Liliana Cavani

(ANSA) – VENEZIA, 27 MAR – Va alla regista Liliana Cavani il
Leone d’oro alla carriera dell’80/a Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata
presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta
del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. Altro Leone alla
carriera è stato assegnato all’attore honkongese Tony Leung
Chiu-wai. “Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia
per questa sorpresa bellissima”, ha dichiarato Cavani, che ha
partecipato alla Mostra di Venezia dal 1965 con Philippe Pétain:
Processo a Vichy, Leone di San Marco per il documentario.
    Tra le altre partecipazioni di Liliana Cavani alla Mostra del
Cinema figurano quelle con i film Francesco d’Assisi (1966),
Galileo (1968), I cannibali (1969), fino a Il gioco di Ripley
(2002) e Clarisse (2012).
    Tony Leung Chiu-wai ha interpretato tre film Leoni d’oro a
Venezia: Città dolente (1989) di Hou Hsiao-hsien, Cyclo (1995)
di Tran Anh Hung e Lust, Caution (2007) di Ang Lee.
    Per il direttore del Settore Cinema della Biennale, Alberto
Barbera, “protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema
italiano degli anni Sessanta, con un lavoro che in seguito
attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo,
Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la
televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo
spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine
intellettuale che hanno reso celebri i suoi film. Il suo è
sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti
ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso
dall’urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle
parti più nascoste e misteriose dell’animo umano, fino ai
confini della spiritualità”. Tony Leung, dice Barbera, “è uno
degli interpreti più carismatici del cinema contemporaneo, la
cui eccezionale carriera è stata in grado di evolversi in
parallelo allo sviluppo del cinema in chiave transnazionale e
globale. Affermatosi come star della scena pop di Hong Kong
negli anni Ottanta, è internazionalmente riconosciuto come uno
degli attori più significativi e versatili della sua
generazione, in grado di dare vita a personaggi indimenticabili
nei generi più vari e a ogni latitudine”. (ANSA).
   

Leggi su ansa.it