Lee Byung-hun, da Squid Game a Concrete utopia

In un Seoul praticamente rasa al
suolo da un terremoto che ha avuto proporzioni devastanti, un
solo grattacielo resta in piedi. E’ uno complesso di
appartamenti, dove i residenti, iniziano a sentirsi sempre più
minacciati dagli ‘esterni’ sopravvissuti, che si avvicinano, in
cerca di aiuto, cibo e di un tetto. E’ l’ambientazione di
Concrete Utopia, il survival thriller sudcoreano di Um Tae-hwa,
il terzo incasso maggiore dell’anno in patria, con un debutto
internazionale al Toronto Film Festival e scelto per
rappresentare il Sud Corea all’Oscar per il film internazionale.
    A guidare il cast corale, è la star Lee Byung-hun, diventato
anche un divo globale grazie a un’altra storia estrema di
sopravvivenza, quella della serie dei record Squid Game, dove
tornerà, come lui stesso ha confermato, nella seconda stagione
in arrivo nel 2024.
    In Concrete Utopia, che adatta per il grande schermo il
webtoon (fumetto digitale) ‘Cheerful Outcast’ Part II di Kim
Soong-Nyun, Lee Byung-hun è Young-tak, inquilino negli
appartamenti Hwang Gung, eletto dagli altri inquilini, dopo aver
compiuto un atto eroico, il delegato residente alla guida del
complesso. Da persona amichevole e in crisi, Young-tak,speso
nell’impegno di far rispettare le regole che si sono dati i
residenti per mantenere l’ordine interno, e nelle strategie per
la difesa del palazzo dai sopravvissuti all’esterno, diventa un
leader sempre più determinato, carismatico e pericoloso.
    “E’ un personaggio che ha perso tutto, forse anche la voglia
di vivere – spiega Lee Byung Hun nella conferenza stampa
internazionale virtuale organizzata per il film, in uscita negli
Usa a dicembre – ma viene cambiato dal potere. Si rende conto
che il mondo come lo conosceva ha subito un reset e comprende
che deve avere il coraggio di ricominciare la sua vita”.
    All’inizio “la sua preoccupazione è rendersi utile ma poi viene
sovrastato e inizia ad essere ossessionato dal suo potere.
    Volevo che il pubblico si chiedesse alla fine se fosse una
persona buona o cattiva, e che scelte faremmo noi, trovandoci
nei suoi panni”.
   

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