«Le strade bianche»: la corsa ciclistica più spettacolare al mondo

Sabato 6 Marzo si è svolta una delle competizioni ciclistiche più spettacolari al mondo, «Le strade bianche»: una corsa dal fascino intramontabile, la classica del Nord più a sud d’Europa, nata per ultima ma già leggenda.

Le Strade Bianche stanno all’Italia come la Parigi-Roubaix alla Francia e il Giro delle Fiandre al Belgio, e sono entrate velocemente nell’olimpo delle grandi classiche come la Milano-Sanremo.

Questa competizione non vanta una lunga storia, ma dal quel 2007 ha già scritto tante pagine di imprese leggendarie ed i corridori hanno iniziato ad amarla fin da subito.

Tutto ha avuto inizio in realtà nel 1997, quando Giancarlo Brocci diede vita all’Eroica, la cicloturistica d’epoca che si svolge la prima domenica di Ottobre, l’essenza di un ciclismo anteguerra, sinonimo di polvere, fango, fatica, spirito di sacrificio e d’avventura. Espressione di un’antica e lontana cultura in cui “la classifica” non contava niente rispetto al significato della “sfida personale”, in cui valeva la fantasia, il coraggio e l’altruismo che hanno segnato i leggendari anni di Bartali e Coppi, i giganti della strada, campioni di un’Italia dalle radici autentiche e dalla straordinaria passione popolare.

Il legame fra Siena e il ciclismo è antico, da quando nel 1913 fu onorata del passaggio del quarto Giro d’Italia, in quella seconda tappa Genova-Siena di 312 km che fu vinta da Eberardo Pavesi, in meno di 12 ore e mezzo.

Memorie di un ciclismo epico che sugli sterrati della Strade Bianche sembra meno lontano e che gli appassionati possono così continuare a sognare.

Di anno in anno vengono da ogni parte del mondo per godere di questo spettacolo unico, 184 chilometri di pura bellezza di cui 63 di strade bianche spettacolari; pedalare nelle strade bianche senesi è uno stile di vita, di chi ama la bellezza della fatica e il gusto dell’impresa.

Le immagini della carovana che esce con fatica dalla nuvola di polvere nelle più belle strade della val d’Orcia e delle crete senesi, gli sforzi nelle salite sterrate fino all’ingresso trionfale a Siena dalla ripida salita di Fontebranda, l’arrampicata finale per guadagnarsi il meritato abbraccio della Piazza del Campo, il più bel salotto d’Italia, emozionano e riportano la mente ad altri tempi. La bellezza degli scorci e la fatica nei volti degli atleti sono nutrimento per l’anima.

Il mondo per un giorno ha potuto godere di un viaggio a pedali tra strade bianche, cipressi, vigne, paesaggi inaspettati, piccole pievi, coloniche e borghi. Un percorso nell’anima più autentica della Toscana, quella che racconta una storia millenaria e contemporaneamente indica la strada verso il futuro. La Toscana da scoprire con la fatica del viaggio nelle gambe ma che regala emozioni difficili da dimenticare.

Le strade bianche 2021 è stata vinta dall’olandese Mathieu Van der Poel in 4:40:29 grazie a uno scatto prodigioso a metà dell’ultima salita di Santa Caterina, nel cuore di Siena, dove ha staccato il campione del Mondo Julian Alaphilippe, secondo a 5 secondi, con Egan Bernal terzo a 20 secondi.

Mathieu Van der Poel ha alzato le braccia al cielo in segno di vittoria, dimostrandosi il più audace, forte e coraggioso di questa giornata. Le strade bianche non è una corsa che fa sconti, non può essere vinta da un corridore qualunque, ma solo da chi ha gambe, cuore e fegato da vendere.

In quello scatto carico di forza e di speranza nel riuscire a centrare l’impresa, ma anche in tutti i volti coperti di polvere e sudore, c’è l’essenza di questa giornata ed un bel messaggio in un momento così difficile per tutti: quando la vita ci mette a dura prova e la fatiche infinite ci travolgono insieme alla paura di non farcela, dobbiamo trovare sempre la forza di provarci, lo dobbiamo a noi stessi, alzarci sui pedali e dare tutto, proprio nella salita più ripida perché l’abbraccio della splendida Piazza del Campo potrebbe essere dietro l’angolo.

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