La coppettazione piace ai nuotatori, ma le prove sono “deboli”

La coppettazione piace ai nuotatori:
i segni circolari già visti su alcuni atleti alle Olimpiadi di
Rio de Janeiro, e molto evidenti anche sul nostro oro
Martinenghi nascono con la medicina tradizionale cinese la
consiglia da centinaia di anni per i disturbi più diversi. Dal
mal di schiena (lombosciatalgia) ai dolori cronici, fino ad
alcune malattie respiratorie.
    Sono applicati dei vasetti di vetro sulla pelle e, mediante
l’accensione di una fiammella si crea un vuoto e un’aspirazione
della cute. I vasetti restano a contatto con la pelle per un
tempo variabile (di solito tra i 5 e i 15 minuti), ma le
tecniche sono molto diverse a seconda di chi le pratica. Sono
noti almeno 15 diversi modi di manipolare le coppette e 10
protocolli differenti di trattamento, spiega il sito dell’ordine
dei medici “Dottore ma è vero che”.
    Il beneficio per il paziente sarebbe dovuto al miglioramento
della circolazione sanguigna nelle zone trattate. Come è stato
sottolineato da una rassegna sul Quarterly Journal of Medicine
della Oxford university press, gli articoli che studiano i
possibili meccanismi di azione della coppettazione sono ancora
molto rari.
    “Occorre premettere che per un trattamento utilizzato per un
numero così ampio di disturbi e patologie non è facile giungere
a conclusioni certe riguardo la sua efficacia. Possiamo dire
che, a oggi, non sono state prodotte prove scientifiche che
dimostrino che la coppettazione sia efficace nel trattamento del
mal di schiena, così come di qualsiasi altro disturbo. Uno
studio sistematico dei risultati delle ricerche svolte dal 1980
al 2013 e pubblicate su riviste comprese nella banca dati più
conosciuta in ambito biomedico (Medline) ha reperito 29 studi di
cui solo uno era una sperimentazione controllata randomizzata.
    La maggior parte degli articoli riportava singoli casi di
pazienti trattati. Gli autori della revisione sono giunti alla
conclusione che le evidenze sono troppo deboli per avere una
certezza dell’utilità di questa pratica (Huang, et al 2013)”.
    Uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Medicine ha analizzato
solo sperimentazioni controllate randomizzate (il tipo di metodo
di studio che dovrebbe promettere, se non garantire, risultati
più solidi) svolte tra il 1992 e il 2010 (Cao & Liu, 2012). La
coppettazione era sperimentata per il trattamento dei disturbi
di più varia origine, dal dolore lombare all’acne, dalla dispnea
all’herpes zoster. Ebbene, anche in questo caso le conclusioni
degli autori non sono state incoraggianti soprattutto a causa
della scarsa qualità della metodologia degli studi svolti.
    Un’altra ricerca su circa 60 pazienti ha messo a confronto la
coppettazione con un massaggio rilassante per valutare
l’efficacia delle due strategie nel ridurre il dolore del tratto
cervicale della colonna vertebrale (Lauche et al. 2013). Non
sono state rilevate differenze tra i due trattamenti.
    Una revisione sistematica di studi svolti in Corea suggerisce
che gli effetti avversi possano essere evitati affidandosi a
operatori esperti e siano, comunque, di lieve entità.
   

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