giovedì, 8 Maggio 2025
La chirurgia plastica può ridurre l’assunzione di antidepressivi

Affidarsi alla chirurgia plastica per migliorare la percezione del proprio corpo può migliorare la salute mentale del paziente, riducendo il ricorso a farmaci. Uno studio italiano, pubblicato sulla rivista americana Plastic and reconstructive surgery journal, dimostra come l’intervento per correggere la diastasi dei muscoli retti addominali sia collegato a una diminuzione dell’assunzione di psicofarmaci usati per il trattamento di ansia, depressione e insonnia.
La diastasi addominale è una condizione in cui i muscoli retti dell’addome si separano, creando una zona di debolezza che provoca un’alterazione del profilo della parete addominale. In Italia riguarda circa il 30% delle donne dopo il parto, con oltre 100mila casi ogni anno. Un problema che non è solo di natura estetica, ma che può causare incontinenza urinaria, lombalgia e alterazione della normale funzione gastro intestinale ma che può essere corretto con la chirurgia plastica.
La maggior parte degli studi precedenti hanno documentato miglioramenti nell’autostima e nella salute mentale dopo interventi di chirurgia plastica, ma pochi si sono concentrati sulle implicazioni farmacologiche di queste procedure. “Il nuovo studio offre un contributo innovativo alla letteratura esistente sui benefici psicologici della chirurgia estetica”, ha osservatoil coordinatore, Damiano Tambasco responsabile dell’Unità Operativa Chirurgia Plastica dell’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma e protagonista della serie “Il mio amico bisturi” in onda su Real Time.
I pazienti coinvolti, adulti di età compresa tra 18 e 65 anni, con diagnosi di depressione o disturbi d’ansia, sono stati sottoposti a lipoaddominoplastica e correzione della diastasi dei retti, combinata con la liposuzione per migliorare il rimodellamento addominale. Al termine dello studio il numero di pazienti che assumevano gli psicofarmaci benzodiazepine, era diminuito del 17%. Tra questi, il 61% di loro ha ridotto il dosaggio di più di 5 gocce o mezza pillola e il 20% lo ha addirittura interrotto.
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