Intelligenza artificiale, per il 59% degli italiani va normata

(ANSA) – ROMA, 17 MAG – La maggioranza degli italiani, il
54%, non è preparata sul tema dell’intelligenza artificiale. Una
percentuale ancora più alta, il 59%, pensa inoltre che la
politica e le leggi dello Stato dovrebbero intervenire il più
possibile, anche vietandone l’uso se fosse il caso, o comunque
regolamentando la maggior parte dei casi di utilizzo. E’ la
fotografia scattata da un sondaggio condotto da YouTrend per la
Fondazione Pensiero Solido.
    Sul fronte occupazionale, secondo l’indagine, tra gli
italiani prevale in generale la percezione che questa tecnologia
porterà ad un calo complessivo dei posti di lavoro: la pensa
così il 51% degli intervistati, mentre per il 10% l’occupazione
aumenterà e per il 26% i posti di lavoro resteranno più o meno
gli stessi anche se cambieranno le mansioni. La maggioranza
degli occupati (55%) non sarebbe inoltre disposta a farsi dare
volentieri istruzioni dall’intelligenza artificiale sul lavoro
(mentre il 37% sì), sebbene il controllo e la valutazione
automatica siano comunque percepiti più come un vantaggio (47%)
che come uno svantaggio (30%), e questa percezione di vantaggio
aumenta soprattutto tra i giovani e i laureati.
    I lavori percepiti come più sostituibili da un’intelligenza
artificiale sono quelli svolti da impiegati (56%), operai (51%)
e commessi (43%), ossia mansioni che non richiedono titoli di
studio elevati, mentre all’opposto quelli che vengono percepiti
come meno sostituibili da un’intelligenza artificiale sono
l’artista (24%), l’imprenditore (26%) e il medico (27%). Solo
una minoranza degli occupati si sente aiutata (23%) o
all’opposto minacciata (21%) dai cambiamenti portati da queste
nuove tecnologie, mentre la maggioranza (50%) non si sente né
aiutata né minacciata. (ANSA).
   

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