In sala per un giorno torna Hachiko, storia del cane più fedele

(ANSA) – ROMA, 08 DIC – Hachiko, il film campione d’incassi
diretto dal due volte candidato al Premio Oscar Lasse Hallström
con protagonisti Richard Gere e Joan Allen, ispirato alla storia
vera del cane Hachiko, torna al cinema solo il 13 dicembre con
Lucky Red, in versione digitale, per raccontare un’incredibile
amicizia e rivivere l’emozionante storia del cane più fedele del
mondo.
    Uscito nel 2009 Hachiko è diventato uno dei film più amati dal
pubblico cinofilo e non solo, quasi 1 milione di spettatori al
box office italiano.
    La notorietà di Hachiko ha origini lontane che risalgono agli
anni Venti. Era un cane di razza Akita, il suo vero nome era
Hachi, che vuol dire “otto”, numero fortunato nella cultura
giapponese. Nel 1924 Hachiko venne portato a Tokyo dal suo
padrone, il professor Uyeno. Hachiko lo salutava sulla porta di
casa e gli andava incontro alla fine della giornata aspettandolo alla vicina Stazione Shibuya. Dopo la scomparsa del
professore, Hachiko si recava ogni giorno alla stazione nella
vana attesa del padrone. La regolare presenza del cane alla stazione attirò l’attenzione dei viaggiatori. Ne furono
commossi al punto che iniziarono a portargli regali e cibo
perché si nutrisse durante l’attesa. La cosa andò avanti per
10 anni, con Hachiko che appariva solo di sera, all’ora precisa
in cui il treno era atteso in stazione. Quello stesso anno, un
ex studente del professor Uyeno vide il cane, scoprì la sua
storia e nel corso degli anni pubblicò diversi articoli sulla
straordinaria fedeltà di Hachiko. Nel 1932 uno di questi
articoli, pubblicato nel più importante quotidiano di Tokyo,
portò il cane alla ribalta nazionale. Hachiko divenne famoso in
tutto il Paese e non solo.
    Nel film di Hallström, Hachiko è il cane del professor Parker
(Richard Gere), ed è stato interpretato da tre meravigliosi
Akita che hanno ricoperto le varie fasi di vita. “Credo che in
questo film vi sia qualcosa di fortemente simbolico e
misterioso, pur essendo solo la storia di un cane che aspetta” –
ha dichiarato Richard Gere – “C’è qualcosa nella nostra
sensibilità che ci fa emozionare di fronte a questa vicenda.
    Quel senso di lealtà, quel ‘ci sarò sempre per te’. È una cosa
molto profonda”. (ANSA).
   

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