I missili Usa HIMARS all’Ucraina non cambieranno le sorti della guerra

La decisione del presidente Usa Joe Biden di inviare in Ucraina sistemi missilistici avanzati sta illudendo che quest’arma possa in qualche modo cambiare le sorti della guerra. Si tratta del sistema di lancio multiplo Himars (High mobility artillery rocket system), cioè un’unità mobile in grado di lanciare simultaneamente più missili dotati di un sistema di guida satellitare di precisione. Al momento sia l’Ucraina sia la Russia utilizzano già questo tipo d’armi, tuttavia gli Himars americani hanno ha una portata e una precisione superiori a quelli prodotti nei Paesi dell’ex blocco sovietico.

HIMARS: The rocket system the US is sending to Ukraine explained www.youtube.com

Nel dettaglio, l’esercito di Kiev sta per ricevere il sistema M142, una versione modernizzata e su ruote del lanciatore, più leggera e più agile del vecchio M270 installabile soltanto su piazzole apposite e sviluppato negli anni Settanta per le forze statunitensi e alleate.

La versione M142 ha una gittata di circa 50 miglia (80 km), e ogni automezzo trasporterà un pod precaricato di sei missili guidati da 227 mm. Ciò che gli Usa invece non daranno all’Ucraina è la versione con missili tattici (Atacms), che ha una portata ben maggiore, quasi di 300 km. Neppure questo cambierebbe le sorti della guerra, ma metterebbe Kiev in condizioni di colpire il territorio russo (e non soltanto) in profondità. Alimentando una reazione difficilmente commisurata all’offesa.

Il lato negativo è che per sfruttare il punto di forza degli Himars americani, ovvero poter ricaricare il lanciatore senza la necessità di altri mezzi in pochi minuti, i soldati di Kiev devono completare un addestramento che potranno fare soltanto in poche zone della parte oggi controllata del Paese, e sempre con il rischio di essere bombardati dai russi. A meno di non recarsi all’estero appositamente. Il luogo potrebbe essere una delle basi Nato europee dove gli Himars sono già schierati, ovvero quelle in Polonia e Romania. E anche questa manovra non gioverebbe ai colloqui di pace. Dunque la caratteristica vincente delle nuove armi che presto saranno a disposizione di Kiev sarà quella di poter colpire più lontano, presumibilmente dietro le linee russe e a distanze meglio protette dalle armi a lungo raggio dei russi. Un impiego tipico sarà quello della distruzione delle batterie offensive di Mosca raddoppiando la gittata degli obici di tipo M777 che utilizzano oggi i soldati di Zelensky. Sempre che i russi non riescano a disturbare il segnale del Gps utilizzato dai missili Himars per determinare la posizione dei bersagli.

Un altro obiettivo preferenziale saranno i depositi dei rifornimenti russi, che nonostante la convinzione -tutta occidentale – che le forze russe soffrano ancora di problemi logistici, rimane una delle prerogative che consente a Mosca di affrontare una guerra lunga. In questo senso, quindi, gli Himars costituirebbero una risorsa potenzialmente preziosa, con alcuni degli analisti occidentali che la considerano un possibile punto di svolta nella guerra rispetto a oggi, con le forze ucraine che sembrano soccombere sotto il fuoco dell’artiglieria russa.

Sul perché Washington limiti il raggio d’azione dei missili che fornisce all’Ucraina, evitando che questi vengano usati per colpire obiettivi nel profondo della Russia è presto detto: subendo un attacco a centinaia di chilometri dentro i propri confini, Mosca potrebbe a sua volta reagire colpendo chi sta fuori dai confini ucraini. Una cosa è, infatti, che già diverse volte l’Ucraina ha utilizzato i propri razzi, droni ed elicotteri per colpire obiettivi russi vicini nelle province di Kursk e Belgorod, ben diverso sarebbe invece se fossero centrate da un’arma “made in Usa” le principali città e basi militari russe, compresi gli aeroporti da dove vengono lanciati gli attacchi contro Kiev. Certamente avvicinandosi ai confini e lanciando da quelle posizioni questi eventi potrebbero comunque accadere, ma Kiev ha assicurato che li userà soltanto contro le forze russe presenti negli ex confini ucraini. Sarà davvero così? Di fatto la vicenda degli Himars è tra gli argomenti che oggi impediscono qualsiasi inizio di trattativa nella direzione della pace. E in futuro il loro controllo sarà un argomento da affrontare per garantire la durata di un cessate il fuoco.

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