mercoledì, 29 Novembre 2023
Hunger Games capitolo 5, indietro all’inizio del male

Il tempo che passa tra essere preda e
diventare predatore è davvero troppo breve. Questa la filosofia
della saga di Hunger Games tanto più del suo ultimo capitolo,
Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, in sala
dal 15 novembre con Notorius Pictures. E questo perché, in
quest’ultima parte, si va indietro nel tempo all’origine del
male, ovvero quando il diciottenne Coriolanus Snow (Tom Blyth)
ancora non è diventato il tirannico presidente di Panem.
Tutto inizia quando il giovane, ultima speranza della sua casata
in declino nel dopoguerra di Capitol City, è nominato mentore di
Lucy Grey Baird (la Rachel Zegler di West Side Story), la
ragazza del miserabile Distretto 12.
Siamo esattamente nella decima edizione degli Hunger Games. Ma
quando questa ragazza magnetizza l’intera nazione di Panem
cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow
comprende che questa donna, verso la quale prova inizialmente
anche dell’affetto, potrebbe ribaltare la situazione a suo
favore.
Ma per Snow e Lucy quello che conterà infine nel mondo malato
distopico e postapocalittico di Panem e dei suoi dodici
distretti è solo la sopravvivenza. Per entrambi c’è solo
l’eterna lotta tra bene e male o, come indica il titolo, per
capire chi è l’usignolo e chi il serpente.
Questa la filosofia di Hunger Games che non è altro che una
sorta di crudelissimo reality i cui partecipanti vengono
prelevati ogni anno nei dodici distretti dove vivono i paria, i
ribelli, per combattere fino all’ultimo sangue all’interno di un
perimetro molto ampio chiamato ‘arena’. E tutto questo in
diretta tv. Al termine dell’evento rimane un solo sopravvissuto.
Le persone coinvolte nella manifestazione sono selezionate
durante una cerimonia chiamata ‘Giorno della mietitura’, che
consiste nell’estrazione di due nomi (una femmina e un maschio)
fra tutti quelli degli adolescenti residenti in una data regione
(età compresa tra i 12 e i 18 anni).
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