Gravina, ‘il calcio mantiene lo sport italiano’

“Il governo e la politica
mantengono il calcio? No, il calcio italiano mantiene lo sport
italiano”. Lo ha affermato Gabriele Gravina, presidente della
Figc, intervenendo a un convegno a Firenze. “Quando questo mondo
tanto bistrattato – ha sottolineato – paga e versa allo Stato
1,4 miliardi di euro all’anno, 9,6 miliardi in dieci anni, e
riceve 978 milioni di contributi dallo Stato, vuol dire che per
ogni euro che il calcio riceve dallo Stato ne restituisce 19,7”.
    “L’ho detto in maniera molto chiara ai miei amici della
Federazione e delle leghe -, ha aggiunto – io non andrò mai alle
autorità di governo per il calcio a fondo perduto, non è giusto
perché noi siamo un settore industriale che deve sapersi
gestire: ma è giusto e questo lo farò anche difendendo a denti
stretti, evidenziando sempre di più il mio carattere piuttosto
tenace, pretendere pari dignità rispetto ad altri settori
dell’economia del nostro Paese”.
    Secondo Gravina “è troppo facile fare tutti i convegni
enunciando molto spesso il binomio sport e cultura. Lo sport è
cultura, non è una congiunzione, ma un predicato verbale: e non
capisco perché all’interno di alcuni meccanismi di tax credit,
che è un sacrosanto vanto da parte di un settore importante
della cultura come è il cinema che conta su un miliardo, un
miliardo e mezzo, due, di tax credit, un settore legato anche
alla cultura che coinvolge dodici settori merceologici del
nostro Paese, che è impegnato all’interno di produzioni di oltre
cinque miliardi di euro, perché impatta sull’economia, sulla
salute e sulla parte sociale, non capisco perché di questo non
si tenga conto”.
   

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