Gori, ruolo sindaci molto cambiato in pandemia

(ANSA) – GIFFONI VALLE PIANA, 23 LUG – La pandemia “ha
cambiato il mio rapporto con la morte”. Nella città di Bergamo “in poche settimane sono morte 500/600. Mi sono sentito inutile
di fronte a quegli eventi perché non potevo fare nulla”. Lo dice
Giorgio Gori, sindaco di Bergamo incontrando i ragazzi al
Giffoni Film Festival, che qualche settimana fa ha presentato la
sua edizione 2021 proprio nella città lombarda.
    Parlando del suo percorso, il sindaco ricorda che “nella mia
carriera lavorativa ho avuto davvero tante soddisfazioni, sono
stato Direttore di Italia1, Direttore di Canale5, ma in questi 7
anni ho visto come il ‘mestiere’ del Sindaco possa avere una
presa concreta sulle persone e questo mi ha fatto sentire utile,
ho avuto la reale consapevolezza che le decisioni prese possono
cambiare ciò che ho intorno e lo rifarei senza nessuna
esitazione”. Il ruolo dei Sindaci “è molto cambiato in pandemia.
    Sono venuti alla luce anche i rischi e i sacrifici che questo
mestiere implica, qualcosa che ti occupa h24, senza possibilità
di dire ‘io non sono reperibile'”. In alcuni casi “la politica è
vista come occupazione di poltrone ma in molti altri casi non è
così. Il concetto di poltrona è visto come un privilegio “soprattutto agli occhi dei giovani che oggi li porta a
diffidare dalla politica e questo anche per molta responsabilità
dei politici stessi. Non dimentichiamo però che in tanti, molti
casi, c’è un impegno sincero a svolgere il proprio esercizio”. Gori torna a Giffoni “dopo 25 anni. Lo faccio per amicizia e
per gratitudine. Ho sentito vicino il festival nei momenti più
complicati che in questo periodo abbiamo vissuto – sottolinea
Gori -. La nostra comunità ha una voglia incredibile di tornare
a guardare con fiducia al futuro e perché abbiamo fondamenta
molto resistenti”. All’orizzonte c’è Bergamo Capitale Italiana
della Cultura, insieme a Brescia nel 2023: ” Abbiamo deciso di
candidarci insieme e questa idea di squadra è stata la chiave di
tutto”. Sarà “un intreccio di iniziative con un’integrazione di
territori che rappresentano luoghi di sviluppo, di crescita, di
innovazione e di futuro”. Inoltre “non possiamo perdere il
rapporto con Procida che ho apprezzato tantissimo per il fatto
di essersi candidata”. (ANSA).
   

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