Gimbe, Sos per i medici di famiglia “ne mancano quasi 2900”

(ANSA) – ROMA, 24 MAG – E’ allarme per la scarsità di medici
di medicina generale (Mmg). Al primo gennaio 2022, “ritenendo
accettabile un rapporto di 1 ogni 1.250 assistiti”, se ne stima
una carenza di 2.876 unità ed entro il 2025 se ne perderanno
oltre 3.400. Il 42,1% dei medici di famiglia, inoltre, supera il
tetto massimo dei 1.500 pazienti, riducendo la qualità
dell’assistenza. Questo quanto emerge da un’analisi della
Fondazione Gimbe sulle criticità nelle norme che regolano
l’inserimento dei Mmg nel Servizio sanitario nazionale (Ssn),
accompagnata da una stima dell’entità della carenza attuale e
futura dei Mmg nelle Regioni italiane.
    “L’allarme sulla carenza dei medici di famiglia – afferma
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – oggi
riguarda tutte le Regioni per ragioni diverse: mancata
programmazione, pensionamenti anticipati, medici con numeri
esorbitanti di assistiti e ‘desertificazione’ nelle aree
disagiate che finiscono per comportare l’impossibilità di
trovare un Mmg nelle vicinanze del domicilio, con conseguenti
disagi e rischi per la salute”. Le situazioni più critiche per
la carenza dei Mmg si trovano nelle grandi Regioni del Nord:
Lombardia (-1.003), Veneto (-482), Emilia Romagna (-320),
Piemonte (-229), oltre che in Campania (-349). La scarsità di
medici di famiglia si riflette anche nell’eccessivo numero di
pazienti per medico: sui 40.250 Mgg, il 42,1%, secondo dati
Agenas, ha più di 1.500 assistiti, massimale previsto
dall’Accordo collettivo nazionale (Acn) che in casi particolari
è stato aumentato fino a 1.800 e fino a 2.000 in base a deroghe
(ad esempio nella Provincia Autonoma di Bolzano). Il limite dei
1.500 medici viene superato da più di un Mmg su due in Campania
(52,7%), Valle d’Aosta (58,2%), Veneto (59,8%) e da quasi due su
tre nella Provincia Autonoma di Bolzano (63,7%), in Lombardia
(65,4%) e nella Provincia Autonoma di Trento (65,5%).
    Se poi il numero delle borse di studio ministeriali destinate
al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, dopo un
periodo di sostanziale stabilità intorno a 1.000 unità
(2014-2017), è successivamente aumentato, in particolare nel
2021 (3.406 unità) e nel 2022 (3.675) grazie alle risorse
dedicate del Pnrr, i nuovi Mmg, spiega Cartabellotta, “non
saranno sufficienti per colmare il ricambio generazionale. In
particolare, l’Enpam stima che il numero dei giovani formati o
avviati alla formazione in medicina generale occuperebbe solo il
50% dei posti di Mmg lasciati scoperti dai pensionamenti”.
    (ANSA).
   

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