mercoledì, 30 Aprile 2025
Gimbe, in Dfp più risorse ma la sanità resta sottofinanziata

Nel Documento di Finanza Pubblica
(Dfp), approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana,
le risorse in più per la sanità ci sono, ma restano largamente
insufficienti. Inoltre, alla luce della situazione
internazionale, le previsioni di aumento di budget per il
servizio sanitario sembrano in alcuni casi “azzardate”. È
questa, in sintesi, la conclusione, di un’analisi sui dati sulla
spesa sanitaria contenuti nel Dfp realizzata da Fondazione
Gimbe.
“Alla luce delle stime al ribasso del Pil e del quadro
macroeconomico, va riconosciuto all’Esecutivo il merito di aver
scongiurato ulteriori e drammatici tagli alla spesa sanitaria.
Tuttavia, nonostante l’incremento previsto in valore assoluto,
il peso della sanità sul Pil resta inchiodato al 6,4% fino al
2028, lasciando il Ssn largamente sottofinanziato”, dice il
presidente Gimbe, Nino Cartabellotta.
Nel dettaglio, i numeri tracciano un quadro di profonda
incertezza, soprattutto alla luce del ridimensionamento delle
stime di crescita contenute nel Documento di Finanza Pubblica
rispetto al Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine
varato lo scorso settembre.
Per quel che concerne la spesa sanitaria, il 2024
(consuntivo) si è chiuso con un aumento in termini assoluti del
4,9% rispetto all’anno precedente con la spesa per il servizio
sanitario che ha superato i 138 miliardi di euro. Minimo,
invece, l’incremento in rapporto al Pil: ha raggiunto il 6,3%,
con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al 2023.
L’aumento, inoltre, è stato in gran parte assorbito dai rinnovi
contrattuali del personale sanitario, precisa Cartabellotta.
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