Fidel, Kennedy e il golf: la piece teatral sportiva di De Luca

Le storie di sport le ha sempre
raccontate, e ora da cantore si fa attore. ‘Posso battere
Kennedy a golf’ è la piece con cui Massimo De Luca, giornalista
e conduttore tv, sbarca a teatro: al centro del racconto che
porta in scena – a Roma il prossimo 15 maggio alla Sala Umberto
– gli “incroci pericolosi” fra sport e politica che hanno
caratterizzato i grandi eventi a partire dagli anni a cavallo
fra i ’70 e gli ’80, quando tre consecutivi boicottaggi spinsero
le Olimpiadi sull’orlo del baratro. “Questo spettacolo –
racconta De Luca all’Ansa – nasce da una serie di storie in cui
lo sport si è intrecciato con la politica e che quindi rilancia
il tema di quale debba essere il legame, che per certi versi
diventa attualissimo con le polemiche sul controllo dei bilanci
delle società sportive. Ho avuto la fortuna di avere un maestro
come Sergio Zavoli alla radio che mi insegnò a parlare d’altro
parlando di sport e qui lo sport diventa uno spunto per andare a
rivisitare episodi del ‘900”.
    Sul palco De Luca rievoca anche episodi apparentemente “neutri”, che avevano invece un forte sottinteso politico e che
hanno riguardato, per esempio, una sfida a golf mai consumata
tra Fidel Castro e John Fitzgerald Kennedy. E altri ancora
profondamente segnati dalla dialettica politica, con
protagonisti, sullo sfondo, Hitler, Francisco Franco o Augusto
Pinochet. Oppure sfide drammatiche passate alla storia, come il “bagno di sangue di Melbourne”, la partita di pallanuoto
disputata alle Olimpiadi in Australia tra Ungheria e Unione
Sovietica: era il 6 dicembre del 1956 e poche settimane prima, a
Budapest, la rivolta degli studenti e dei lavoratori ungheresi
era stata schiacciata nel sangue dai carri armati Urss. “La
frase che pronunciò Fidel Castro in occasione di quella foto di
lui con Che Guevara è lo spunto per raccontarne i retroscena.
    Kennedy era un bel giocatore di golf e la sua passione per
questo sport si intreccia con la sua morte e
quell’appuntamento-lezione col campione del green di allora
Arnold Palmer che non ci fu mai perché fissato poco dopo la
tragedia di Dallas. E poi come dimenticare la partita mai
giocata dalla Lazio col Barcellona in Coppa Uefa, la Coppa Davis
in Cile e la vita del campione di tennis tedesco, il barone
Gottfried von Cramm ai tempi della Germania nazista” racconta
ancora De Luca. Lo spettacolo, che ha ricevuto il patrocinio
della Federazione Italiana Pallacanestro, avrà scopo benefico a
favore della LILT, Lega Italiana Lotta contro i tumori, ma
soprattutto sarà dedicato alla memoria di Gaetano Laguardia, ex
vice presidente FIP scomparso il 19 dicembre scorso.
   

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