Everything Everywhere, tutto sul film caso degli Oscar

(ANSA) – ROMA, 28 GEN – Ha sbancato alle nomination agli
Oscar con ben 11 candidature dopo aver vinto due Golden Globe,
protagonista come vada della notte delle stelle del 12 marzo,
dopo aver avuto molti altri riconoscimenti e per questo torna in
sala dal 2 febbraio con I Wonder Pictures, dopo un passaggio ‘pallido’ ad ottobre, il film sorpresa di cui tutti parlano:
EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE – La vita, il multiverso e
tutto quanto. Cosa ha di speciale e perchè è diventato il film must to
watch della stagione con 179 vittorie e 283 candidature ai
principali premi internazionali? Produzione e regia già dicono
molto: è prodotto dai fratelli Russo e diretto da Daniel Kwan e
Daniel Scheinert, noti collettivamente come i visionari Daniels,
ossia la Hollywood più indipendente, il film è avventura,
azione, fantascienza, dramma familiare con tematiche Lgbt,
comedy e romance tutto frullato insieme e con lo sfondo di
grandissima attrazione del metaverso, con protagonista una donna
cinese americana (Michelle Yeoh) provata dalla crisi economica
con la sua lavanderia al punto da non riuscire a pagare le
tasse, pressata da una ispettrice implacabile (Jamiee Lee
Curtis) e che invece diventa suo malgrado una wonderwoman, con
molteplici versioni di se stessa dalla star del cinema a una
chef giapponese. Ce n’è abbastanza perchè tolte le arti marziali
e i superpoteri Everything fa commuovere ed empatizzare con
Michelle e la sua famiglia, il marito (Ke Huy Quan) e la figlia
gay in cerca di riconoscimento (Stephanie Hsu). Si entra al cinema pensando ad un film leggero, divertente,
caciarone e forse ‘stupido’ e si esce con le lacrime agli occhi.
    In una parola spiazzante e forse questo ‘delirio’ originale è il
segreto della strada che sta facendo. Poi c’è il cast tutti in nomination, protagonisti e non, a
cominciare dalla candidata all’Oscar Michelle Yeoh, 60 anni,
malese di origini cinesi, la fantastica attrice della Tigre e il
dragone, la Bond girl del Domani non muore mai, di Memorie di
una geisha e del film Marvel I guardiani della galassia,
paladina dell’empowerment femminile asiatico. E la leggenda
Jamie Lee Curtis, Leone d’oro alla carriera. (ANSA).
   

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