sabato, 10 Maggio 2025
Emicrania, la mappa degli odori che scatenano gli attacchi

(ANSA) – ROMA, 05 GIU – Tracciata una mappa degli odori che
scatenano l’emicrania: uno studio pubblicato sulla rivista
Scientific Reports e coordinato da Eiji Kitamura della Kitasato
University di Sagamihara, in Giappone, ha classificato gli odori
associati all’emicrania in sei gruppi e ha osservato che quelli
emanati dai prodotti per la pulizia possono aumentare
significativamente gli attacchi nei pazienti con emicrania
cronica.
L’emicrania è una malattia neurologica comune caratterizzata
da un forte mal di testa, tipicamente su un lato della testa, ma
anche da altri sintomi. Alcuni fattori, tra cui lo stress, il
digiuno, le condizioni atmosferiche, i disturbi del sonno, gli
ormoni nelle donne, la luce, i suoni e gli odori, sono noti per
aumentare gli attacchi di emicrania. L’aumento della sensibilità
agli odori è considerato un sintomo specifico dell’emicrania,
che si osserva frequentemente nel 95% dei pazienti emicranici.
Esistono prove che dimostrano che alcuni tipi di odori sono
particolarmente associati agli attacchi di emicrania.
Meccanicamente, il segnale degli odori viene ricevuto dal
cervello attraverso il bulbo olfattivo e diversi studi hanno
dimostrato che gli odori scatenano l’emicrania attivando diverse
regioni cerebrali.
Nel lavoro attuale, condotto su un totale di 101 pazienti,
gli scienziati hanno classificato gli odori associati
all’emicrania e determinato la loro correlazione con le
caratteristiche cliniche del paziente. Ai partecipanti è stato
fornito un questionario comprendente 35 tipi di odori
selezionati sulla base di precedenti evidenze. Il questionario è
stato utilizzato per determinare quali tipi di odori scatenavano
l’attacco di emicrania e come i partecipanti si proteggevano
dagli odori.
Il campione si presentava così: circa il 16% presentava
emicrania cronica e l’84% episodica. Tra i partecipanti con
emicrania cronica, il 75% aveva una concomitante cefalea da uso
eccessivo di farmaci.
Ebbene, è emerso che nel 78% dei partecipanti esiste
un’associazione tra odore e attacco di emicrania. Più del 50%
dei partecipanti ha segnalato l’odore di profumo come causa
scatenante dell’attacco. Seguono gli odori di tabacco,
ammorbidente, quelli corporei (ad esempio il sudore), della
spazzatura, dei prodotti per parrucchieri. Anche l’odore dei
fiori e la benzina sono stati più comunemente associati
all’attacco di emicrania.
Per quanto riguarda le misure preventive contro gli odori,
circa il 42% dei partecipanti ha riferito di indossare una
mascherina, il 23% un depuratore d’aria e il 22% uno spray
deodorante. Inoltre, circa il 17% dei partecipanti ha riferito
di allontanarsi dal luogo dove è presente l’odore e il 5% di
coprirsi il naso con un fazzoletto, per sfuggire agli odori. E
ancora, ai pazienti giovani dà più fastidio l’odore di tabacco o
di sapone; alle donne l’odore del corpo o della spazzatura. I
pazienti con emicrania cronica hanno mostrato una maggiore
suscettibilità all’ammorbidente, al sudore, ai calzini, al
caffè, agli odori di animali rispetto a quelli con emicrania
episodica.
Lo studio identifica dunque sei gruppi di sostanze odoranti
che possono scatenare un attacco di emicrania nei pazienti con
emicrania cronica o episodica, gli odori cattivi (spazzatura,
etc), quelli di detergenti, quelli dei fiori, profumi e simili,
prodotti per pulire, odori della cucina. (ANSA).