venerdì, 6 Dicembre 2024
Diabete tipo 1, screening bimbi riduce 94% rischio complicanze
La diagnosi precoce del diabete di
tipo 1 riduce del 94% il rischio di gravi complicanze associate
alla malattia nei bimbi. Lo dimostrano, in vista della Giornata
Mondiale del Diabete (14 novembre), gli esperti della Società
Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp),
che hanno messo a confronto l’incidenza della chetoacidosi nella
popolazione pediatrica, con o senza screening, sulla base dei
risultati di due studi pubblicati su Diabetologia. Il primo,
guidato da Valentino Cherubini, presidente Siedp, ha valutato la
frequenza di chetoacidosi nei bambini in cui la malattia viene
scoperta alla comparsa della complicanza. Il secondo, condotto
da ricercatori tedeschi nell’ambito del progetto Fr1da per la
diagnosi precoce, ha analizzato, invece, la frequenza di
chetoacidosi in bambini sottoposti a screening. “Dallo studio
che abbiamo condotto su 59mila bambini in 13 Paesi su 3
continenti, tra il 2006 e il 2016, è emerso che, in Italia, dove
la scoperta della malattia avviene spesso con la comparsa dei
sintomi, la frequenza di chetoacidosi arriva al 41,2% nei bimbi
più piccoli, con un secondo picco intorno ai 10-12 anni – spiega
Cherubini -. Confrontando i nostri risultati con quelli ottenuti
dal progetto tedesco di screening Fr1da, nei bimbi risultati
positivi al test, è emersa un’incidenza molto più bassa di
chetoacidosi, pari al 2,5%, con una riduzione del 94% del
rischio rispetto al nostro studio. Dati che confermano –
sottolinea l’esperto -, l’essenziale e straordinaria importanza
della legge 130/2023, che ha istituito in Italia un programma
nazionale di screening pediatrico. Grazie a test su scala
nazionale, oltre 450 bimbi ogni anno potranno evitare la
terribile complicanza”. In tutto il mondo sono 8,4 milioni le
persone con diabete di tipo 1, con mezzo milione di nuovi casi
diagnosticati in età infantile. Scoprire per tempo la malattia
permette anche di intervenire con nuove terapie come Teplizumab,
il primo farmaco capace di ritardare la comparsa dei sintomi del
diabete di tipo 1. Approvato negli Stati Uniti dalla FDA, nel
novembre 2022, il trattamento con Teplizumab, anticorpo
monoclonale che si somministra per via endovenosa, è ora
disponibile in Italia per uso compassionevole a partire dai
bambini di età pari o superiore a 8 anni con diabete di tipo 1.
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