Dhont, ‘in Close amicizia e mascolinità di adolescenti al bivio’

(ANSA) – ROMA, 07 DIC – E’ un rivale di Nostalgia di Martone
nella corsa per la nomination agli Oscar, designato dal Belgio,
ha 4 prestigiose candidature agli Efa ed ha già tra i premi
vinti il Grand Prix di Cannes 2022: CLOSE di Lukas Dhont arriva
in sala dal 4 gennaio con Lucky Red e, vada come vada nella
notte di Reykjavik del 10 dicembre in cui la sfida con l’Italia
è doppia, anche per la categoria migliore attore, Favino vs il
13enne Eden Dambrine, è tra i film europei più belli dell’anno.
    “Ogni scena, ogni dettaglio, ogni colore è stato
meticolosamente preparato in questa storia, i due ragazzini
protagonisti invece non hanno fatto alcuna prova. Così il film
ha cercato di restituire autenticità e verità come se una troupe
di documentaristi capitasse sul set di una fiction”, ha detto
Dhont per provare a spiegare questo realismo che è una delle
cifre di Close.
    Ambientata nella provincia fiamminga, è la storia di due
migliori amici, due best friends inseparabili che dividono ogni
cosa come accade da ragazzini. Leo (Eden Dambrine) e Remy
(Gustav De Waele) hanno 13 anni, vanno a scuola insieme e
ovunque, condividono la mattina in classe e i pomeriggi tra
studi e divertimenti e a volte dormono anche uno a casa
dell’altro. Poi tutto questo magico incanto, si rompe. Remy
soffre, ma Leo non si guarda indietro. C’è un filo di ambiguità
appena accennata, un dubbio e allo stesso tempo anche una
crescita ma non più alla pari. Allora tutto questo diventa
tragedia, senso di colpa, solitudine, fino a conseguenze
estreme.
    “E’ una storia di amicizia adolescenziale in fondo senza
tempo – dice a Roma Dhont – e oggi con la nostra nuova
sensibilità siamo portati a vedere questa vicenda con un
condizionamento diverso, una lettura che è anche di definizione
sessuale”. Dice il regista, 31 anni, al suo secondo film (con
Girl, aveva sbancato nel 2018: Camera d’or, Queer Palm, Fipresci
della critica e migliore rivelazione agli Efa) che “Oggi le
nuove generazioni di giovani cercano di destrutturare quello che
appartiene alla società patriarcale, di rompere gli schemi delle
categorie, dei generi, di interrogarsi sulla mascolinità secondo
cliché, per questo le definizioni sono più fluide, ma quanto
siamo intimamente preparati a questo?”. (ANSA).
   

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