Covid: studio, disturbi post traumatici come dopo terremoti

(ANSA) – PISA, 03 MAR – Come un terremoto o una catastrofe
naturale, le persone più vicine agli epicentri pandemici sono
quelle che maggiormente hanno sofferto di disturbi mentali, in
particolare disturbi post-traumatici da stress, oltre a sintomi
d’ansia e dell’umore. Lo dice uno studio coordinato
dall’Università di Pisa e pubblicato sul Journal of Clinical
Psychiatry, il primo mai condotto su un campione di pazienti già
affetti da disturbi d’ansia e di umore. Lo rende noto l’ateneo
pisano.
    “Il nostro scopo – spiega Claudia Carmassi, professoressa
associata all’università di Pisa e psichiatra dell’Unità
operativa Psichiatria dell’Azienda ospedaliero universitaria
pisana – era quello di indagare se vivere in un’area ad alta
incidenza Covid comportasse livelli più elevati di sintomi
post-traumatici da stress, ansiosi o depressivi, rispetto a chi
abitava nelle zone di bassa incidenza”, Per condurre la ricerca,
spiega l’ateneo, “sono stati reclutati 102 soggetti, metà uomini
e metà donne, presso l’ambulatorio psichiatrico delle cliniche
psichiatriche di due ospedali universitari italiani: Pisa come ‘zona a bassa incidenza Covid e Verona come ‘area ad alta
incidenza’: la valutazione è stata condotta subito dopo la prima
ondata della pandemia e il primo lockdown nazionale, dal 1
giugno al 30 luglio 2020, durante il quale l’Italia è stata
caratterizzata da significative differenze nei tassi di contagio
tra le varie regioni”. I pazienti, prosegue la nota, “sono stati
monitorati nei tre mesi successivi e il livello di esposizione
alla pandemia è dunque risultato il principale fattore di
rischio per lo sviluppo del disturbo post traumatico da stress
al di là dell’età e del genere dei soggetti coinvolti”. La
ricerca, conclude Carmassi, “ha messo in evidenza i bisogni di
assistenza sanitaria dei pazienti psichiatrici come parte
particolarmente vulnerabile della popolazione: crediamo che il
crescente utilizzo della telemedicina possa essere molto utile
per consentire un follow-up continuo di pazienti”. (ANSA).
   

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